Guido Piovene auspicava un’emigrazione spaziale capace di liberare l’uomo da tutto ciò che di “negativamente umano” ha rappresentato finora (e rappresenterebbe per sempre) il suo soggiorno sulla terra: “I condizionamenti della storia terrestre – afferma – non esisteranno più [e] il ripartire dallo zero, che sulla Terra è un sogno assurdo e spesso micidiale, potrà avere finalmente un senso”. Pia illusione. Martin Heidegger si dichiarava spaventato guardando le fotografie della Terra scattate dalla Luna. Infatti, contrariamente a quanto pensava Piovene, i condizionamenti dell’uomo sulla Terra sarebbero invincibili ANCHE abbandonando la Terra. E l’errore, quello che lui chiama “un gigantesco errore”, diverrebbe semplicemente un errore fluttuante nello Spazio.
Sono pensieri e considerazioni che si possono tessere leggendo Ti saluto mio secolo crudele, di Guido Ceronetti (Einaudi 2011).