In principio era il Big Three, poi è diventato il Fab Four, quindi con la partenza di Ray Allen si è ritornati ancora al Big Three. Da quest’anno nella foto ricordo dei Celtics annata 2012-2013 accanto agli inossidabili Kevin Garnett e Paul Pierce prende parte Rajon Rondo, il playmaker scuola Kentucky scelto nel 2006 proprio da Boston e che da allora guida con autorevolezza la cabina di regia della squadra allenata da Doc Rivers.
Antesignano del playmaker d’impatto (che ha avuto il suo vero boom con arrivo nella lega di Derrick Rose nel 2006) misto alla visione di gioco dei play vecchio stampo, Rondo ha senz’altro beneficiato delle cure di un grande come coach Rivers. L’essere poi il playmaker di una delle squadre più vincenti di sempre lo ha aiutato a crescere in fretta per puntare sin da subito ai traguardi importanti.
Quest’anno quel traguardo importante è senza dubbio più difficile da raggiungere considerando come si sono rinforzate le storiche avversarie dei Celtics ma Rajon Rondo fin dai primi giorni di interviste ha fatto capire di essere pronto ad ereditare il ruolo di leader per suonare la carica alla sua squadra ed illuminare (grazie anche al suo immenso talento) il cammino dei verdi.
Ma per svolgere al meglio il proprio lavoro Rajon sa quanto sarà importante fare un buon lavoro sul parquet e fuori, magari dotandosi di maggior autocontrollo (episodi come quello negli scorsi Playoff contro Miami sono assolutamente da evitare).
Nel vorticoso “Big Bang” che ha coinvolto diverse franchigie, Boston ha portato avanti un’interessante operazione di rafforzamento con il rinnovo di Garnett e gli arrivi di veterani come Terry e Barbosa.
Per Rondo ci sono quindi i migliori propositi per guidare al meglio la propria squadra, aggiungendo con il suo talento quella percentuale di imprevedibilità che può portare Boston ancora sulle vette della Eastern Conference, per diverse stagioni.