-Di Mara Formaggia
Chi ha avuto a che fare con le questure di tutta Italia, sportello immigrazione, ha ben noto il concetto che ogni questura è un mondo ed una procedura a sé.
In realtà queste differenze da questura a questura non dovrebbero esistere, in quanto la legge è una sola e vale in tutta Italia, le possibilità interpretative sono pressochè minime e riguardano solo casi particolari.
E’ una risposta nota, da parte degli addetti allo sportello, affermare che c’è una circolare interna che stabilisce “bla, bla, bla”, è opportuno sottolineare che nessuna circolare interna alla questura può modificare e superare una disposizione normativa emanata dal Ministero dell’Interno.
Perciò, quando allo sportello richiedono di ritirare il PDS scaduto senza rilasciarne uno nuovo, oppure non accettano la domanda per la carta di soggiorno per famigliari di cittadini italiani perchè sostengono che va presentata tramite kit postale, o tutti gli altri casi in cui è in dubbio il buon operato della questura è bene che il cittadino si armi di pazienza, facendosi scudo con la Legge 241/90 e faccia valere i propri diritti senza subire una possibile iniquità della pubblica amministrazione.
La legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa è un prezioso strumento a favore del cittadino, quindi se sorge il dubbio o c’è la palese certezza che la questura stia applicando una procedura differente da quello che stabilisce la normativa nazionale, è possibile richiedere chiarimenti per iscritto trasmettendo l’istanza a mano, raccomandata AR o PEC. La pubblica amministrazione interpellata ha il dovere di rispondere entro 30 giorni al cittadino per iscritto, quindi assumendosi la responsabilità di quello che afferma.
Inoltre è utile mandare la stessa lettera per copia conoscenza all’Ispettorato per la Funzione Pubblica, che ha il compito di vigilare sull’operato della pubblica amministrazione, nella maggior parte dei casi, se viene accertata una difformità, obbligherà la questura ad allinearsi con le direttive nazionali. I riferimenti per scrivere all’Ispettorato per la funzione pubblica sono:
Piazza Sant’Apollonia, 14 00153 Roma fax 06/58324118 e-mail: [email protected]
Il cittadino straniero, anche se non porta voti elettorali, paga le tasse, contribuisce all’economia dell’Italia, quindi non deve essere solo un ricettore di doveri e carte da compilare, ma anche un cittadino attivo che esercita i propri diritti chiedendo chiarimenti, perchè il cittadino non è obbligato a conoscere tutte le leggi e le normative, ma la questura, in quanto pubblica amministrazione, ha il dovere, per il principio della trasparenza amministrativa a cui è chiamata ad assolvere, a rispondere e dare informazioni a chi ne fa richiesta.