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Ricky Rubio: the Spanish Sensation

Creato il 08 gennaio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Al termine della passata stagione, chiusa con la maglia blaugrana del Barcelona Ricky Rubio annunciava di voler volare oltreoceano per iniziare la sua avventura NBA. Quinta scelta assoluta al draft 2009, dopo due stagioni non proprio esaltanti al Barça decideva quindi di fare il grande salto e vestire la maglia dei Minnesota Timberwolves.
Nel mese di luglio la sua scelta non è stata accolta in maniera troppo positiva da parte degli addetti ai lavori che gli imputavano di essere ancora acerbo per un campionato lungo ed impegnativo come quello americano.

L’inizio ritardato a causa del lockout però ha permesso al giovane play spagnolo di adattarsi alle nuove misure dei campi e ai ritmi di lavoro NBA e fin dalle prime partite di prestagione Ricky ha messo in luce tutto il suo talento.
Quando si pensava che la franchigia gli avrebbe donato le chiavi della squadra facendolo partire da play titolare, forse anche per non dargli troppe responsabilità e per non rischiare di bruciarlo, ha deciso di ingaggiare JJ Barea, play più esperto e reduce dalla vittoria dell’anello con la maglia dei Dallas Mavericks. Con anche Ridnour nel suo ruolo sembrava che i minuti per lo spagnolo potessero precipitare, invece anche grazie all’infortunio del portoricano, Rubio ha avuto spazio da subito da parte di coach Rick Adelman.

Ricky Rubio: the Spanish Sensation
Il suo esordio in prestagione avviene contro i Milwaukee Bucks (partita vinta dai TWolves 117-96), in cui il talento iberico si presenta ai suoi nuovi tifosi con 6 punti ma soprattutto con 7 assist in 24 minuti che hanno mandato in visibilio il pubblico del Target Center; ma quello ben più importante, nella regular season NBA, è contro gli Oklahoma City Thunder (sconfitta per Minni) chiuso con 6 punti e 6 assist in 27 minuti. La consacrazione arriva con la prima doppia-doppia da 12 punti e 12 assist contro gli Heat, e da li non si ferma più (anche 12+10 contro i Grizzlies).

Al momento quindi, anche se i suoi TWolves stanno facendo fatica con il record di 2-5, il play spagnolo in 7 gare disputate viaggia a 9.4 punti e 6.7 assist di media ad uscita (con 3.6 rimbalzi e 1.3 recuperi) e soprattuto un 50% dalla lunga distanza che è il dato più importante, visti i dubbi sul suo possibile adattamento alla linea di tiro da tre punti NBA.
Per “the spanish sensation” si sono già sprecati paragoni importanti, uno su tutti quello con Steve Nash per via del suo gioco veloce, fatto di contropiedi e passaggi illuminanti che stanno deliziando il pubblico del Target Center.
Dunque Rubio pare abbia imboccato la strada giusta per diventare un punto di riferimento per Minnesota, cosa che negli ultimi anni non gli era riuscita con la maglia Blaugrana; i margini di miglioramento poi sono tantissimi e se avrà un po’ di pazienza nei momenti di difficoltà che ci saranno in una stagione seppur corta ma comunque di 66 partite potrà togliersi un bel pò di soddisfazioni.



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