Non facciamoci prendere dalla demagogia qualunquista della destra che prima elargisce privilegi e poi ci fa la morale.
Come il giornale e Formigoni.
Lasciamo perdere pure il moralismo falso della lega che nasce con la lotta agli sprechi di Roma ladrona e poi ruba ed arraffa poltrone più di tutta la prima repubblica messa insieme.
Vitalizi, privilegi, scorte per ex presidenti di camera e senato vanno aboliti, gli stipendi devono essere ridimensionati e parificati, ma i finanziamenti ai partiti non vanno, non possono essere aboliti, altrimenti avremmo una democrazia dimezzata, la democrazia borghese che ci governerà all’infinito, la politica la potranno fare solo i milionari e per i loro interessi.
Piano quindi con l’entusiasmo per certe iniziative che all’inizio sembrano rivoluzionarie poi diventano conservative, se si arrivasse ad un odio per la politica che togliesse i finanziamenti pubblici per i partiti sarebbe la nostra rovina, la fine della democrazia rappresentativa. Il regime dei ricchi che già il capitalismo globale tenta di imporre a tutto il mondo.
Una politica del mercato e del profitto.
L’unica rivoluzione che trovo giusta è quella che si sta compiendo a Parma, dove da due mesi la cittadinanza manifesta e protesta contro il sindaco del pdl che non si vuole dimettere, è l’unica democrazia diretta che dobbiamo mettere in campo.
Partendo dal proprio comune, controllando i propri assessori e sindaci, possiamo cambiare la politica puntando al concreto.
Prendiamo ad esempio la lega, questa mattina ho visto il governatore, abusivo, del Piemonte fare la morale sulla manovra finanziaria rivendicando il ruolo primario della lega nella devastazione delle classi meno abbienti.
Cominciamo da lì chiedendo le dimissioni del governatore abusivo manifestando tutti i giorni o tutti i fine settimana, togliamogli l’aria, lo spazio, la terra sotto ai piedi.
Poi passiamo a Brescia e mettiamo in risalto le assunzioni clientelari della lega, le consulenze elargite a parenti ed amici, a come siano diventati peggio dei democristiani e dei socialisti.
Lasciamo perdere i deliri dell’ Umberto ladrone nepotista, sbugiardiamoli con i fatti, con i numeri.
Se passa l’odio generalizzato per la politica e si tolgono i finanziamenti ai partiti saremmo governati all’infinito dalla borghesia parassita l’unica che si potrà permettere di fare politica per difendere i suoi interessi.
Restiamo freddi e puntiamo ai fatti, non facciamoci prendere dai successi, demagogici, del web ma guardiamo in casa nostra e nelle finestre di fronte.
Non si può vivere per decenni nel marcio e poi denunciare nel momento che si è esclusi, o ci si crede in una società diversa e si agisce di conseguenza o si è complici del sistema, denunciare per rappresaglia crea solo confusione, quella che serve alla borghesia corrotta per dire che siamo tutti uguali.
Non lo siamo.
180.000 su facebook per il precario che denuncia, anch’io ho messo il mio: mi piace, ma subito dopo ci ho ragionato.
Denunciare dopo 15 anni significa mettersi al livello della D’Addario che prima ha registrato e ripreso quando si prostituiva e pensava al ricatto, altrimenti non avrebbe registrato, adesso si dichiara vittima del suo avvocato.
Non facciamo i primi della classe e non cadiamo nei tranelli populisti ed interessati, se fosse stato in buona fede avrebbe denunciato privilegi e ruberie appena nato l’web, appena avuto un pc tra le mani.
Se poi è un finto precario licenziato o un dipendente della casta attivo ed in incognito è da vedere, in ogni caso ricordiamoci sempre che il populismo ha sempre fatto gli interessi del potere borghese e massacrato il popolino.
Teniamoci i partiti perchè sono l’unico strumento, alternativo alla rivoluzione, che ci permette di essere rappresentati e protagonisti. Prendiamo ad esempio i cittadini di Parma, valutiamo le informazioni del precario di stato ma ricordiamoci che i cittadini di Parma non ci hanno messo 15 anni per ribellarsi, appena hanno saputo hanno dato battaglia.
Senza aspettare di essere licenziati, sono loro che vogliono licenziare il sindaco.
Questo è il mio commento su facebook:
Ti ringrazio per le informazioni, tra l’altro conosciute da tutti ma non nei particolari.Subito dopo mi sorge spontanea una domanda: perchè aspettare 15 anni?Se credi che una cosa sia ingiusta, e lo è, la combatti da subito, dall’interno, anche cautelandoti per difenderti.Un operaio della Fiat rischia del suo, non aspetta di essere licenziato per denunciare le ingiustizie, non vorrei che ti riassumessero e tutto questo venisse dimenticato.Spero di no, mi auguro che la tua coscienza ti abbia unito a noi che combattiamo l’ingiustizia di qualsiasi tipo da decenni e sulla nostra pelle.Personalmente ho fatto scioperi con moglie e figlio a carico, rischiando il mio e la mia famiglia.Ad ogni modo, la scelta, il coraggio è sempre meglio farla tardi piuttosto che mai.Ciao e grazie.