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Anche questa volta non ci siamo. La differenza con le altre annunciate rivoluzioni è però che ieri lo sapevano tutti come sarebbe finita e pure con largo anticipo.
Non ha caso nessuno ha tentato di metterci il cappello sopra, a questa grandiosa manifestazione che gli "Indignados", stavano organizzando.
Nessuno tranne i soliti Zucconi (ben appoggiati nell'analisi pro domo sua dal Padre Fondatore, al quale come sempre occorrono troppe parole per dimostrare di capire poco), qualche pretenzioso politico da vicolo, subito scomparso all'indomani dei disordini, i soliti quattro sfigati che di volta in volta si cambiano nome, passando dal girotondo al popolo viola all'indignado di turno.
Per la verità ci sono pure i tipi Fini, quelli che credono di essere dei Draghi e si permettono pure di fare del sarcasmo e prendere per i fondelli il prossimo, ma a loro ci penserà la stampa straniera a fustigarli, in assenza di una vera stampa critica nazionale (figuriamoci poi cosa potranno dire e fare quando arriverà il compagno di banco Luchino).
L'unica cosa che veramente a questo punto può sorprendere e che così tanti e così qualificati osservatori della realtà sociale italiana non sappiano chi sono questi "black blocs" e che nemmeno riescono a capire da dove arrivano. Sigifica che siamo veramente in balia di Zucconi capitati in posti di responsabilità in virtù della spinta di chissà quale Mano Divina.
Quello che nessuno dei commentatori, nè ieri nè oggi, mette piuttosto in evidenza è il mutamento antropologico avvenuto in questi anni nel comportamento dei manifestanti: ieri si è visto chiaramente come a fronte di qualche centinaio di teppisti, intenti a fare il loro lavoro di teppisti, almeno il quintuplo degli altri manifestanti armeggiasse con i telefonini nell'intento di riprendere foto e filmati da mettere all'indomani sulla rete.
Ormai anche la "grande manifestazione" non è che l'occasione di dimostrare che si era lì, oppure per giocare all'investigatore dei sul grande complotto internazionale, perché è chiaro che anche ieri tutto quello che è successo era stato preparato dai servizi segreti deviati, o qualcosa del genere, come i soliti perditempo sostengono oggi in varie chat, social network etc. esaminando con attenzione alcune foto riprese ieri, durante la manifestazione.
Come dire che ormai sono più i "cronisti" che i manifestanti, anche perché la manifestazione di ieri, che non aveva un comitato organizzatore ben definito e non disponeva di alcun servizio d'ordine, non dava garanzia di sicurezza alcuna e in molti hanno preferito disertarla.
Ciò ha anche evitato la solita guerra di numeri tra la prefettura e gli organizzatori: ieri in piazza c'erano al massimo un centinaio di migliaia di persone, che sono sempre tante, ma non i milioni millantati nelle precedenti.
Ora ci si aspetterebbe che almeno qualcuno cominciasse a spiegare, o a spiegarsi, da dove nasce la differente natura delle manifestazioni in Italia rispetto a quelle tenute negli altri paesi, ma fino a quando le analisi socio politiche sono affidate agli Zucconi sarà difficile aspettersi dei progressi verso una soluzione dell'arcano.
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