Cara Pompei
sei stata sommersa da cenere e lapilli che ti hanno tenuta al calduccio per quasi 1700 anni. Non hai conosciuto passi di uomo, ruote di carri, vociare di fanciulli per lungo tempo, mentre la terra nelle sue viscere ti manteneva quasi intatta. Sfiga volle che poi i Borboni decidessero di iniziare gli scavi e tu risorgesti, rivedesti la luce. Tutti iniziarono a invidiare il suole italico per la fortuna di avere un simile tesoro, ma tu, Pompei forse già presagivi il tuo infausto destino, sin dal momento in cui qualche bifolco decise di lasciare turpi tracce del proprio passaggio. Iniziasti a conoscere i vandali, pur non avendo assistito alle loro invasioni.
Un vulcano ti ha distrutto e nello stesso tempo preservato, mentre l’Italia ha deciso di darti il colpo finale lasciandoti a te stessa: i tuoi muri crollano, le colonne cedono, i tuoi pavimenti intarsiati di fini mosaici si deteriorano, e i tuoi tesori continuano ad essere nascosti. Hai conosciuto un nemico ben più terribile del Vesuvio: hai conosciuto l’italia ignorante, incurante e incompetente, che ancora non ha capito che potrebbe vivere solo d’arte e di cultura. D’altronde questo è il paese che nelle scuole non ha bisogno di professori di storia dell’arte, tanto a che gli servono, che devono spiegare? E’ più importante l’economia e l’informatica che sono materie che servono a trovare un lavoro vero, altro che arte!
Cara Pompei, perchè non lasci questo paese? Se potessi darti le gambe per scappare ti avrei mandato già in America! Fortunata è stata la Monnalisa di Leonardo e fortunato l’Apollo di Belvedere, le opere di Raffaello, Tiziano e del Veronese che furono portate via da Napoleone che se fossero rimaste qui chissà che triste fine avrebbero fatto! Bravo Napoleone, ci hai salvato un pezzo di patrimonio italiano che se fosse stato qui forse non avrebbe avuto quel successo che adesso quelle opere hanno. Comunque, cara Pompei, se ti può consolare, sappi che anche il Colosseo non è che se la passi poi così bene; l’Appia Antica, poi non ne parliamo. Vuoi che la sua pavimentazione vecchia di tre secoli prima di Cristo, non riesca a sopportare il traffico automobilistico per permettere a qualche politico di evitare l’ingorgo della capitale? O vuoi che non bastino un milione e mezzo di euro per salvaguardare la Domus Aurea (costruita da Nerone dopo l’incendio del 64 d.C. e poi seppellita sotto un manto di terra), anzi sono pure assai che quei soldi avrebbero potuto essere utilizzati in aggiunta ai due milioni e mezzo spesi per creare un sottopassaggio pedonale a Palazzo Chigi di fondamentale importanza.
Forse ha ragione l’ex governatore del Veneto Luca Zaia, quando nel 2010, con grande lucidità politica dichiarò che ‘è una vergogna spendere milioni per i ‘quattro sassi di Pompei’. In effetti è stato preso in parola visto che quei quattro sassi hanno iniziato a rotolare…forse per fuggire? Lo spero.