Si è appena conclusa la stagione regolare, i playoff sono nel pieno del primo turno ma già si parla del prossimo anno! L’estate che verrà sarà determinante per il prossimo lustro (almeno) della NBA, le franchige senza più impegni sportivi sono già quindi al lavoro per programmare il proprio futuro. Da dove cominciare se non dal head coach?
In questi giorni si rincorrono voci sugli allenatori che potrebbero andare ad occupare alcune panchine libere, o in procinto di liberarsi. Partiamo dagli Hornets: Jeff Bower, GM degli Hornets, era subentrato a stagione in corso a Byron Scott, nonominandosi ad interim capo dello staff tecnico (per altro con discreti risultati). Proprio l’altro giorno ha fatto sapere di essere tornato sui suoi passi, occupando solo il ruolo di general manager, mettendosi quindi alla caccia di un coach. Il nome che rimbalza con più frequenza è quello del giovane allenatore ex Nets, Lawrence Frank, capace di arrivare alla finale di Conference al suo primo anno da head coach.
Ma anche in New Jersey sono in cerca di un direttore d’orchestra: con il nuovo proprietario Prokhorov si era parlato addirittura ad un possibile arrivo di Ettore Messina, conosciuto ai tempi del Cska, di cui il magnate russo è stato azionista negli anni passati. Questa strada, per quanto affascinante, sembra però impraticabile: in mezzo c’è un contratto firmato appena l’estate scorsa con il Real Madrid! La franchigia è comunque interessante e soprattutto con ampi margini di crescita visto che fra un paio di anni si sposterà a Brooklin. La panchina dei Nets è quindi ambita, ed uno dei nomi circolati negli ultimi tempi è addirittura quello di Avery Johnson, l’ex coach finalista NBA con i Mavs.
Anche il “pino” dei Clippers è tuttora vacante, ma dalla squadra più goffa (per non dire sfigata) della NBA non ci sono rumors su possibili sostituti di Kim Hughes, subentrato a Dunleavy dopo le dimissioni presentate dal coach padre di Mike.
Altra panchina incerta è quella di Toronto: dopo la campagna acquisti fatta l’estate scorsa dai Raptors, la dirigenza (e anche noi) si aspettava ben più di un nono posto! Colangelo e Gherardini però non hanno ancora parlato in questi termini, prima infatti c’è da risolvere la grana Bosh.
Infine, interessante come Byron Scott si sia sostanzialmente offerto ai Bulls, dove però un allenatore ci sarebbe, che tra l’altro, pur tra mille difficoltà, è riuscito a portare i tori a due stagioni da playoff consecutive. Il gioco espresso da Chicago nelle stagioni sotto coach Del Negro effettivamente non è brillante come quello dei Lakers dello Show Time, ma i risultati sono arrivati, questo non si può discutere.