Anno nuovo scuola nuova.
Sono stata lì ad attendere chiamata dalla scuola dello scorso anno, ansiosa di provare l’ebbrezza di avere una stessa classe per due anni consecutivi: vedevo i miei ex alunni in giro per la città che mi salutavano, che chiedevano quando sarei tornata, segni del destino pensavo,invece no.
Altra scuola, meno sotto casa della precedente, ma sempre raggiungibile a piedi, sempre una 2 B ma con alunni diversi. Poi una 3^ composta da venticinque piccoli zombie assetati di ignoranza e fancazzismo, contro cui sto già preparando il mio kit di d-istruzione, uccidendoli a botte di conoscenza.
Per il resto nella scuola nuova mi trovo bene: i laboratori pomeridiani sono con le proprie classi, e già impostati, quindi, in teoria, non dovrei ritrovarmi in mezzo a pomeriggi deliranti, come l’anno scorso. L’unica cosa che mi dispiace è il fatto di non essere riuscita a sfuggire al ruolo di coordinatore di classe…azz. Vabbè prima o poi mi sarebbe toccato.
Insomma queste sono le news: sono un po’ moscia, il week end mi fa crollare, tutta questa frenesia mi distrugge. Poi uno si meraviglia se d’estate faccio giusto il movimento necessario per la normale sopravvivenza: niente camminate kmetriche, niente autobus o tram, niente metro; svegliarsi con il pensiero di non avere nulla da fare, questa è vacanza. Ma è meglio che non ci pensi troppo così questi 187 giorni 21 h e 43m di scuola finiranno presto.