Quei parlamentari, soprattutto di destra, che ancora rilasciano dichiarazioni che sembrano fotomontaggi del passato, prendono posizioni, si ergono supervisori, dibattono di politica necessaria, di riforme da lanciare, difendono gli interessi del Paese che, forse per corta memoria se lo sono scordati, loro stessi hanno portato alla deriva, dopo anni e anni di pugilato partitico, di promesse esibite e mai realizzate.
Ebbene, della vostra opinione non ce ne importa più nulla.
Voi continuate a dibattere sugli interessi del partito che prevalgono sugli interessi della Nazione, e siete così presuntuosi da pensare che noi ancora non ce ne siamo accorti.
Vi sbagliate.
Ora, il governo tecnico, ci piaccia o no, sta risollevando le sorti del Bel Paese, in positivo o in negativo è la storia che lo dirà, e con una compostezza che non avevamo mai visto. Senza insulti, aggressioni, offese, dichiarazioni smentite, anche dinanzi all’evidenza trattandoci da stupidi, sputi, tirate di capelli, di Minelli in passerelle, teatrini di burlesque, e chi più ne ha più ne metta.
E non c’è differenza tra destra e sinistra, il loro è un dibattito perenne, un talk-show politico, un isola dei famosi parlamentare.
Soltanto che noi con i loro programmi non ci divertiamo più, non ci crediamo più e vorremmo cambiare format.
Ma il format nuovo non è certo il grillismo berciato da un comico esaltato, che di fatto ripropone lo stesso urlatoio della vecchia politica.
Se a capo di un movimento promuoviamo Belen Rodriguez, che propone gli stessi temi di Grillo e del suo qualunquismo politico, Belen vincerebbe le elezioni in un batter d’occhio.
E’ probabile che Berlusconi ne abbia fiutato il potenziale. Chissà che la sua novità politica non sia proprio il nuovo movimento Beleniano.