Magazine Cultura
Personalmente non ci ho mai creduto. Solo sperato. Purtroppo siamo ancora qui. La cosa che mi stupisce e la mancanza di stupore. Dopo che per anni ci hanno scartavetrato i coglioni con questa storia dei Maya, con libri, film, trasmissioni televisive, filmati su internet si arriva alla resa dei conti, non succede nulla e nessuno dice niente? Il minino sindacale sarebbe stato almeno reclamare un'epidemia di diarrea ad Abbiate Grasso. Tutti quelli che ci hanno creduto adesso dove sono? Sono attoniti, perplessi o incazzati per aver speso fior di quattrini in un rifugio a prova di bomba e cibo liofilizzato?Io sono un po' deluso.Andando al lavoro ieri mi sono detto che piuttosto che razzolare con quegli abeti avrei preferito vedere all'orizzonte un fungo atomico, una cascata di fuoco, una gigantesca onda di merda... e invece nulla. Cielo terso e limpido sui cavalcavia dell'autostrada. Siamo (sono) talmente assuefatti alla noia, allo squallore e alla ipocondriaca piccolezza delle nostre banalità massificate che la prospettiva di un cataclisma definitivo appare quasi allettante. Almeno scuoterebbe un po' dalla noia e porrebbe tutti quanti davanti alla consapevolezza di aver fatto solo cazzate per tutta la vita. Di aver rincorso cazzate per tutta la vita. Di aver lasciato perdere le cose importanti, di essersi sacrificati per nulla. Il problema è che formattare il sistema è la sola soluzione: non se ne esce, ci siamo dentro e non se ne esce. Non se ne può uscire perché tutti gli spazi sono occupati: ogni interstizio è occupato. Anche fare scelte come mollare tutto e fare l'hippy o il barbone non serve perché alla fine rimani sempre all'interno del mondo. Di quel mondo che vorresti rifiutare ma che continua a fagocitarti perché ormai anche il barbone e l'hippy sono elementi che ne fanno parte e che sono culturalmente e fattivamente omologati. In fin dei conti vivono con gli scarti della società che essi stessi rifiutano, quindi, in realtà la accettano, o meglio ne accettano solo una parte e per giunta quella peggiore: il denaro (elemosinato o guadagnato suonando Bob Dylan ad un angolo di strada con un cane pulcioso addormentato su un sacco lì vicino) e tutto ciò che esso comporta. E se vendi tutto e te ne vai in un'isola del centro America ad aprirti un ciringuito sulla spiaggia, tempo due giorni e trovi due "ganassa" comaschi e bianchi come mozzarelle che ti chiedono un apertass.E quindi siamo nella merda e non possiamo tornare indietro. E anche potendo tornare indietro fino a quando dovremmo tornare indietro? Come si fa a stabilire quale è stato il momento in cui le cose hanno preso il corso che stiamo vivendo oggi, che il piano si è inclinato in modo inesorabile? E se tutto questo fosse inesorabile? Se non ci fossero (mai state) alternative a questo status quo fatto di povertà, monotonia e noia?Per fortuna sarà qualcosa di molto più banale e a mandare tutto a puttane. Noi stessi. L'organismo sociale ha in sé il paradigma del cancro e prima poi lo divorerà. Sarà qualcosa di molto banale e volgare a farci fuori tutti. Inquinamento, carestia, fame. O più semplicemente qualche vaccaro giunto alla Casa Bianca si convincerà che la sicurezza e gli interessi americani sono minacciati dalla diffusione del kebab, della pita greca e del riso alla cantonese a scapito degli hamburger di McDonald e farà cadere qualche bomba. Se l'unione europea la dichiarasse illegale perché è troppo calorica e nuoce alla salute (in fin dei conti un liquido che io uso come antiruggine per i miei rasoi forse non è molto salutare) quanto tempo ci metterebbero ad esportare anche nel vecchio continente democrazia e pollo fritto del Kentucky?Credo che sia estremamente probabile finire vaporizzati per la coca cola e questo sarebbe triste ed osceno. Se dovessi finire disintegrato perché il capo di uno stato fornito di atomica ha contratto la rabbia ed in una crisi di idrofobia ha pestato il pulsante rosso coglierei il lato ironico e fumettistico della cosa e la vivrei come una citazione kubrickiana della storia che una volta tanto imita l'arte. Ma sarebbe triste ed osceno essere vaporizzato per i dividendi di una multinazionale. Di più: sarebbe estremamente volgare. Forse dobbiamo prendere atto di una cosa.La fine del mondo è solo rinviata a data da destinarsi.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
A proposito di Davis
(titolo originale: Inside Llewyn Davis) è un film del 2013 scritto e diretto da Joel e Ethan Coen, con Oscar Isaac, Carey Mulligan e Justin Timberlake tra gli... Leggere il seguito
Da Giuseppe Causarano
CULTURA -
Valerio Scanu: da oggi 30 giugno 2015 in rotazione radiofonica “Alone” quarto...
Valerio Scanu che per il secondo anno consecutivo ha partecipato alla kermesse canora di produzione Fascino, ha scelto il palco del Coca Cola Summer Festival... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
Coca Cola Summer Festival: canzone per l’estate è El mismo sol di Alvaro Soler –
Piazza del Popolo ancora più gremita per il Coca Cola Summer Festival ultima serata ieri 28 giugno 2015, condotto da Alessia Marcuzzi, Angelo Baiguini e Rudy... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA -
Going clear: scientology e la prigione della fede
di Alex Gibney con Paul Haggis, Mike Binder, Marthy Rathbum Usa, 2015 genere, documentario durata, 120' Quando, nel maggio del 2013 presentò al festival... Leggere il seguito
Da Veripaccheri
CINEMA, CULTURA -
“Colpa delle stelle” di John Green: film e romanzo a confronto
“Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti. Ce l’ha insegnato uno scrittore che un tempo abbiamo amato. Ci sono giorni, e sono molti, in cui mi pesano l... Leggere il seguito
Da Alessiamocci
CULTURA -
#FragolaAlCinema – live al cinema: super evento al Palalottomatica il 29 giugno.
Ha raccolto consensi in tutta Italia con dei veri bagni di folla con l’instor tour promozionale dell’album “1995”, Lorenzo Fragola, vincitore dell’ultima... Leggere il seguito
Da Musicstarsblog
CULTURA, MUSICA
I suoi ultimi articoli
-
Mi fa male lo stomaco e forse vomiterò
-
L'aberrazione della dialettica: il destino di moltitudini incaute, al viatico dell'oblio ovvio. Ebbri di dimenticanza, beati ed ebeti
-
L'irruenza proctologica del buco nero massivo piazzato nella mente di un Paese allo sfacelo: ovvero il culo che aspira
-
que viva mexico!