Valerio Federico, componente del Comitato nazionale Radicali italiani, e Sergio Besi, dell’associazione Coscioni, ieri mattina erano a Varese, per portare avanti l’iniziativa radicale di monitoraggio delle carceri lombarde.
Il risultato del sopralluogo è impietoso:
dal 2001 la struttura penitenziaria è stata dichiarata formalmente «dismessa», «ma da allora della nuova struttura che avrebbe dovuto essere realizzata al suo posto non vi è traccia, se non in fiumi di articoli di giornale e dichiarazioni di politici»
Il sovraffollamento è meno drammatico che in passato, ma 107 detenuti sono comunque il doppio della capienza regolamentare (53) e di quella massima tollerata (90). «Le celle, di 8/10 metri quadri, escluso il bagno e compreso lo spazio occupato dai letti a castello, non garantiscono, nei numerosi casi di presenza di 3 detenuti, i 3 metri quadrati calpestabili fissati dalla Corte europea per i diritti dell’Uomo»
Un pugno in un occhio, per la civilissima Varese.