Il gasdotto Trans Adriatic Pipeline è l’imponente infrastruttura, che se realizzata consentirebbe all’Italia di importare 8 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno, dal giacimento di Shah Deniz, in Azerbaigian. Quest’opera rappresenterebbe una sicurezza in più per l’approvvigionamento energetico del nostro bel paese, ma i costi per la sua realizzazione non sarebbero indifferenti. Secondo il progetto, il gasdotto dovrebbe raggiungere l’Italia nella provincia di Lecce, presso il comune di Melendugno. Oltre all’impianto principale, costituito dalla sezione offshore e onshore ci sarebbero infrastrutture temporanee utili per la fase di costruzione e strutture operative permanenti, come il terminale di ricezione del gasdotto.
Percorso del gasdotto TAP
L’Unione Europea ha incluso il progetto TAP nelle linee guida TEN-E (Trans-Europe Energy Networks), come progetto di Interesse Comune per raggiungere gli obiettivi delle politiche energetiche comunitarie. Nel febbraio del 2013 i tre paesi interessati dal suo attraversamento, Grecia, Albania e Italia hanno firmato un accordo intergovernativo. Il gasdotto dovrebbe partire dalla località di Kipoi al confine greco-turco, attraversare la Grecia settentrionale, l’Albania, il mar Adriatico e terminare il suo percorso in località San Foca, in terra salentina. Il progetto nella sua interezza e complessità è stato sottoposto in Italia a valutazione di impatto ambientale, per la concessione delle autorizzazioni. Inoltre, i suoi realizzatori hanno espressamente fatto riferimento nella fase di progettazione ai requisiti di performance definiti dalla Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Sono stati quindi considerati tutti gli impatti ambientali, sociali e culturali ed è stata pianificata una fase di monitoraggio, da attuare dopo la costruzione del gasdotto.
NO TAP
Dal quadro appena delineato, sembrerebbe che la realizzazione del TAP possa apportare solo benefici e rischi marginali, razionalmente calcolati. In realtà, il gasdotto rappresenta solo un tassello del mega-progetto previsto per il trasporto del gas naturale dalla regione del mar Caspio all’Europa. Attualmente, non esiste una stima dei costi reali, che saranno necessari alla realizzazione del gasdotto TAP e non si conosce neanche il capitale sociale dell’azienda incaricata della costruzione. Nella fase di progettazione si sono già utilizzati fondi pubblici, a dispetto delle dichiarazioni che prevedevano l’impiego esclusivo di quelli privati. I requisiti di performance della Banca Europea per la ricostruzione e lo sviluppo risultano inadeguati per garantire una politica di efficace tutela ambientale. Anche le stesse valutazioni di impatto ambientale, le misure di compensazione e quelle relative al programma di monitoraggio non sembrano convincere troppo. In sostanza la realizzazione del TAP presenterebbe molte più incognite del previsto sia sul piano economico e finanziario, che su quello della protezione ambientale degli ecosistemi.
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