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The Rise of the Power Blogger, quando la critica vive (4): “Vanini” di Friedrich Hölderlin – Un omaggio a Avijit Roy il blogger ateo ucciso in India col machete.

Creato il 28 febbraio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
220px-6655_-_Roma_-_Ettore_Ferrari,_Giulio_Cesare_Vanini_(1889)_-_Foto_Giovanni_Dall'Orto,_6-Apr-2008di Rina Brundu. “Prima di bruciare vivo Vanini, un pensatore acuto e profondo, gli strapparono la lingua, con la quale, dicevano, aveva bestemmiato Dio. Confesso che, quando leggo cose del genere, mi vien voglia di bestemmiare quel dio”; questa è una frase di Arthur Schopenhaur che ho riportato sul blog giorni fa. Non ho esitazioni nello scrivere che oggidì, leggendo della nuova esecuzione di un libero blogger ateo in India – il cittadino statunitense Avijit Roy – io quel dio l’ho bestemmiato senza farmi troppi problemi, e con lui tutto l’ambaradan di primitivi miti e riti che imbrigliano le nostre coscienze e i nostri intelletti ogni giorno di più e così facendo ci mantengono fermi, alla stregua di prigionieri ergastolani, sotto la cappa d’ignoranza che è il cielo sopra di noi.

Nel mio caso però si è trattato di sfogo momentaneo perché diversamente da Schopenhaur ritengo che “la colpa”, la “grande colpa”, non sia di queste icone che ci tramandiamo da millenni come affetti familiari vagamente minacciosi, ma che la stessa ricada interamente sulle nostre spalle. Non è stato alcun improbabile dio a condannare al rogo il filosofo Giulio Cesare Vanini nel 1619 e di sicuro non si era infiltrato alcun “dio” nella folla di “hooligans” religiosi invasati che due giorni fa, in quel di Dhaka, in India, ha barbaramente ucciso col machete Avijit Roy, di fatto creando l’ennesimo martire dell’umanità civile.

“Ho un profondo interesse nel pensiero libero, nello scetticismo, nella filosofia, nel pensiero scientifico e nei diritti degli individui” ha scritto Avijit Roy, quasi sentisse di essere un predestinato a diventare un’altra bandiera ammainata sulla lunga e difficile strada che si spera porterà alla libertà del nostro spirito. Perché quella libertà è il minimo che gli dobbiamo se vogliamo farlo vivere il più possibile vicino alla sua vera essenza. The rest are details. The rest is silence… e usato, rinnovato, dolore.

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A titolo di omaggio a questo coraggioso blogger statunitense di origine Indiana pubblico qui di seguito il poemetto “Vanini” di Friedrich Hölderlin.

May Avijit Roy rest in peace and may we be better citizens of a better world, tomorrow.

«Empio osarono dirti e d’anatemi
oppressero il tuo cuore e ti legarono
e alle fiamme ti diedero. O uomo
sacro! perché non discendesti in fiamme
dal cielo, il capo a colpire ai blasfemi
e la tempesta tu non invocasti
che spazzasse le ceneri dei barbari
dalla patria lontano e dalla terra!
Ma pur colei che tu già vivo amasti,
sacra Natura te morente accolse,
del loro agire dimentica i nemici
con te raccolse nell’antica pace. »

Friedrich Hölderlin, Vanini, 1798

Featured image, Giulio Cesare Vanini.

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