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Thriller alla Rondinella

Da Lacrespa @kiarastra

Thriller alla RondinellaQuinto San Cataldo mi dà tante soddisfazioni. Come questo ciclo di due lezioni sul thriller italiano al cinema Rondinella. Ah che soddisfazione, ritrovarsi per ascoltare e parlare di una passione comune. Il nostro relatore è stato molto bravo nel presentarci questa sorta di percorso sul genere thriller dagli anni 60 ai giorni nostri: e io Crespa, nonostante la stanchezza perchè il giorno dopo sarei dovuta andare a scuola, ho seguito e addirittura preso appunti per approfondire la conoscenza del genere.
Eravamo una decina stipati in un sotterraneo con uno schermo dove proiettare alcuni spezzoni; librerie ai lati piene zeppe di VHS, di libri, di enciclopedie del cinema, che tanto avrei voluto spulciare. Mi sembrava quasi di appartenere ad una setta segreta, le cui parole d’ordine erano Non si sevizia un paperino, o La casa dalle finestre che ridono, o Deliria: insomma mi si è aperto un mondo!
Che mi ha anche fatto riflettere un po’ sul cinema italiano che ha perso molto della sua artigianalità, che tanto fascino gli dava: se questa artigianalità riuscisse a sposarsi con delle penne capaci di scrivere sceneggiature originali che riescano a spaziare in generi diversi da quelli tradizionali a cui il cinema italiano ci ha abituato negli ultimi decenni, forse forse potremmo colonizzare nuovi territori di celluloide. Perchè in Italia non si producono fantasy, thriller, film di fantascienza se non sporadici casi? Eppure di scrittori non ce ne mancano.
Ai posteri, l’ardua sentenza.



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