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Ti ascolto

Creato il 24 ottobre 2012 da Selena
Quanti pensieri in testa...gli avvenimenti di queste ultime settimane mi han fatto riflettere, ed ancora mi ritrovo così, come sempre, divisa a metà tra quel che voglio e quello che vorrei...perchè non riesco a prendere una decisione definitiva...
Ma poi in fin dei conti mi chiedo, ma scusa, Sele, se non riesci a decidere magari una ragione c'è!
E non ha niente a che vedere con ragioni del cuore, della testa, o di che sia. non son capricci, non son cose futili, è che magari noi nasciamo e abbiamo un'idea fissa, un'idea che ci entra dentro e non ci abbandona.
Inutile andare contro quest'idea, inutile combattere i propri mulini a vento, se siamo nati così non c'è niente da fare, o si seguono i propri desideri o si muore dentro!
Mi chiedo cosa voglio, che ho sempre voluto, quali sono i desideri che mi han sempre seguito fin da piccina.
Ricordo che m'inventavo lingue straniere giocando. Le ho imparate, alcune, son soddisfatta, direi che è una cosa da togliere dalla lista.
Ricordo che volevo vivere vicino al mare, l'ho fatto, c'ero riuscita, dalla terrazza del mio appartamento vedevo il mare, ogni giorno, in tutte le stagioni, con sole o pioggia. Lo respiravo, lo mangiavo quel mare davanti a me, e non mi stancavo mai di osservarlo.
Da più di un anno il mare è lontano. Io non resisto più in questa landa tra mare e montagna, la pianura mi intristisce, la pianura non mi appaga, voglio il mare, e quindi devo far di tutto per tornare a viverci vicino.
E poi? Cosa sognavo da piccina?
..Partire...viaggiare...vivere all'estero...
Perchè lo ripeto, così si nasce, non si diventa. O ce l'hai nel sangue o niente, o allora te ne stai nel tuo paesello tutta la vita felice di dove ti trovi e soddisfatto delle ferie che appagano la tua voglia di muoverti. C'è chi nasce come me, quella sete non svanisce con un bicchiere, quella sete ha bisogno di costanza, quella voglia non svanisce, non si affievolisce, solo la si può domare ma rimane lì, latente, sospirando, sussurrando, ma non s'azzittisce mai.
Guardo Gabi che balla come un flamenquero, dice Olè, parla italiano come uno spagnolo pronunciando la doppia LL alla spagnola (gl), e farlalla diventa "farfaglia" senza che nessuno gliel'abbia spiegato. Mi dice "dammi aquello", mi parla di "coches" e "aviòn", parla come uno spagnolo che impara la mia lingua. E anche culinariamente ha decisi gusti spagnoli, che poi mi dico strano, qui mangi solo cucina italiana, ma come cavolo fai ad aver gusti spagnoli se io non te l'ho insegnato!
E allora rifletto...se mio figlio, italo-spagnolo, si comporta da spagnolo vivendo in Italia senza avere un esempio da seguire, allora vuol dire che ce l'ha nel sangue la sua spagnolità.
Quindi se lui è così anch'io lo sono, anch'io ho quelle cose li dentro di me che mi dicono quel che sono e mi indicano la strada da seguire.
Dovrei far più caso alla mia voce interiore.
E' ora che mi metta ad ascoltarla seriamente.

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