Centinaia di smartphones e schede telefoniche con numeri puliti e non rintracciabili gestite dalla malavita organizzata e destinate ad usi criminali.
Le hanno sequestrate i carabinieri del Comando provinciale di Torino nel torinese. In manette è finito Sergio Molfese, 39 anni, di Rivoli, arrestato dai carabinieri della Compagnia di Rivoli per truffa e sostituzione di persona.
L'uomo era ricercato da tempo in tutto il nord d'Italia dagli addetti alla sicurezza di un operatore di telefonia mobile.
Secondo gli investigatori Molfese avrebbe stipulato contratti telefonici aziendali falsi consegnando copie di documenti autentici (carte d'dentità, visure camerali, coordinate bancarie) riconducibili a una società della provincia di Bologna, risultata estranea alla vicenda, ottenendo uno smarthphone e la relativa scheda telefonica.
Sono circa 300 le sim card e i contratti falsi trovati nella disponibilità dell'uomo: 50 euro il guadagno per lui su ogni contratto stipulato.
I militari ritengono che Molfese sia solo uno dei tanti «procacciatori» di schede telefoniche e cellulari sparsi sul territorio nazionale per conto di un'organizzazione criminale specializzata nel riciclare telefoni e sim.
Per questo i carabinieri sono al lavoro sia per identificare gli altri complici presenti sul territorio nazionale sia per individuare i capi della holding criminale a cui tutti loro fanno riferimento.
Potrebbero essere migliaia, secondo gli inquirenti, le truffe messe a segno in tutta Italia ai danni dei gestori di telefonia mobile della penisola.
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