E ora mi lanciano pure le sfide… “Se riesci a fare questa…”
Ci manca solo quello a mettermi in testa di fare un altro dolce! Non so se vi siete resi conto che questa settimana ho postato solo roba zuccherina e ad alto indice glicemico!
C’è da dire che non sempre sono ricette “fresche”, a volte, come i biscotti di ieri, sono stati realizzati parecchi giorni fa, ma poi per la pubblicazione decido in base a un insieme di fattori: umore, colore, voglie… magari se scrivo la mattina ho più voglia di salato, mentre se posto il pomeriggio vado di dolce… Ecco, tanto per dirvi che non è che mi sia mangiata tutto ‘sto bendidio in 4 giorni!
Tornando al tema del post, ho sempre visto queste meravigliose torte di rose su molti blog. Bellissime e per questo pensavo molto difficili da realizzare.
In realtà ho fatto cose simili in passato, ma proprio una torta di rose no.
Poi ieri mi sono decisa, anche perchè con queste brutte giornate adoro dedicarmi ai lievitati. E dopo la soddisfazione enorme di veder lievitare la pasta brioche in modo perfetto, a un certo punto ho seriamente pensato di dover buttar via tutto, perchè nell’arrotolamento e posizionamento in teglia mi è sembrato tutto parecchio brutto e pasticciato.
Invece la seconda lievitazione ha fatto il miracolo! Non dico sia venuta la torta di rose più bella del mondo, ma nemmeno la più brutta.
La base è quella della pasta brioche, uno dei lievitati che preferisco… è di una sofficità incredibile, è una vera e propria soddisfazione vederla lievitare e diventare una nuvola morbidissima! Ogni volta che devo poi sgonfiarla per la seconda lavorazione e lievitazione, mi piange il cuore, ma poi il miracolo si ripete ancora e ridiventa meravigliosa
Per realizzarla ho utilizzato la ricetta di Montersino, ma con qualche piccola modifica. Non perchè la sua non sia perfetta, ma per adattarla meglio ai miei scopi. La modifica più importante è la sostituzione del latte col kefir.
Il mio unico scopo era solo togliermene un po’ di mezzo, per cui voi potete usare senza problemi il latte, ma anche lo yogurt naturale se vi va.
Ho poi deciso di aromatizzare l’impasto con la buccia d’arancia grattuggiata e un po’ di succo spremuto in sostituzione del rum.
Fino a quel momento avevo deciso di farcire la torta con della marmellata, ma poi non mi convinceva l’abbinamento con l’arancio (anche se avevo delle marmellate di agrumi, ma continuavo a non essere convinta), per cui in corso d’opera ho deciso di usare semplicemente delle mele, cotte con altro succo d’arancia, cannella e chiodi di garofano.
Il risultato? Un dolce davvero sofficissimo, delicato, poco zuccherato. Ecco questo magari potrebbe anche essere un difetto, ma basta aggiungere un po’ di zucchero in più nella farcitura e si risolve facilmente.
Personalmente amo questi dolci non troppo zuccherini per la colazione, ma anche a merenda con una bella tazza di tè si fanno apprezzare.
In questa ricetta ho utilizzato del Miele di Bosco di Rigoni d’Asiago e ho cotto tutto nella favolosa e resistentissima teglia in alluminio di Icont.
Con le dosi che vi indico vengono 2 torte.
Ingredienti per 2 torte (24-25 cm di diametro):
- 500 g di farina 00
- 80 g di kefir (potete usare latte o yogurt naturale)
- 1 bustina di lievito di birra liofilizzato (o 1 cubetto fresco)
- 3 uova
- 70 g di zucchero di canna
- 15 g di miele
- 20 g di succo di arancia spremuta
- 180 g di burro morbido (a pomata)
- un pizzico di sale
- scorza di 1 arancia grattugiata
Farcitura:
- 1 grossa mela o 2 piccole
- 1 cucchiaio di cannella
- 5 chiodi di garofano
- succo di 1/2 arancia
- scorza di 1 arancia
- una noce di burro
Per questo tipo di impasto l’ideale è davvero l’impastatrice. Non è impossibile farlo a mano ma di certo è faticoso, perchè la riuscita sta nella lunga lavorazione e nell’amalgamare tutto alla perfezione. Credo che il passaggio più difficile da fare a mano sia l’aggiunta del burro che è davvero una bella quantità. Non avendolo mai fatto a mano, vi posso dare solo indicazioni per l’impastatrice.
Ho messo nella planetaria la farina, il lievito, lo zucchero di canna e il sale e ho avviato il gancio impastatore per iniziare a mescolare.
Se usate il lievito di birra fresco, fatelo sciogliere in poco latte (o kefir o yogurt) tiepido e aggiungete il sale solo successivamente.
Ho iniziato ad aggiungere gli ingredienti umidi: le uova, il kefir, il miele, il succo d’arancia e la scorza d’arancia grattuggiata.
Vedrete che presto l’impasto sembrerà già pronto, ma a questo punto occorre iniziare ad aggiungere il burro un po’ alla volta. Non aggiungetene altro finchè non si è perfettamente incorporato quello già versato.
Per una lavorazione ottimale, fate lavorare il gancio a velocità sostenuta.
Il burro sembrerà molto, ma lavorando bene l’impasto verrà morbidissimo e non appiccicoso.
Quando l’impasto è pronto e avrà formato una palla che si stacca perfettamente dalle pareti della planetaria, mettetelo a lievitare fino al raddoppio (circa 1.30-2 h). Io ho messo nel microonde spento.
Nel frattempo ho preparato la farcitura, sbucciando e tagliando le mele a dadini e mettendole in una padella con una noce di burro, la cannella, i chiodi di garofano, la scorza di un’arancia grattuggiata e il succo di mezza arancia.
Ho lasciato cuocere fino a che le mele non sono diventate morbidissime. Le ho quindi scolate il più possibile, mettendo da parte tutto il liquido di cottura, e poi tritate col frullatore a immersione.
E’ importate che siano il più asciutte possibile, per evitare che farcendo la brioche non fuoriesca tutto.
Prima e dopo la prima lievitazione
Una volta ben lievitato tutto, ho ripresto la pasta brioche e l’ho stesa col mattarello su un piano leggermente infarinato. Sarà molto facile stenderla perchè non è per niente appiccicosa ed è morbidissima.
Non fate troppa forza, ma siate comunque delicati, dando una forma rettangolare alla pasta.
A questo punto potete farcirla, spalmando la crema di mele su tutta la superficie e poi ricoprendo tutto con zucchero di canna.
Ora il passaggio difficile: arrotolate la pasta brioche su se stessa, partendo da uno dei due lati lunghi, formando un bel salamino.
Naturalmente state attenti a non far fuoriuscire la crema di mele (non troppa almeno!). Arrotolato tutto, occorre affettare il salamino ricavando le varie brioche che poi diventeranno le singole rose della torta.
Usate un coltello grande e ben affilato, e tagliate delle fette di circa 1,5 cm di spessore. Posizionate dunque le rose in una teglia rotonda unta formando il disegno tipico e distanziando leggermente le brioche, perchè ora dovranno nuovamente lievitare.
Pronte le due teglie mettetele nel forno spento sotto la luce accesa, oppure di nuovo nel microonde per circa un’altra ora.
Prima e dopo la seconda lievitazione
Quando tutto è ben gonfio, spolverizzate la supercifie delle torte con cannella e zucchero di canna e accendete il forno a 180° e lasciate cuocere per circa 20 minuti (fino a doratura).
Una volta ben fredda, potete chiuderla in una grossa busta per alimenti per preservarne la morbidezza il più a lungo possibile.
Ps. Ho scritto di aver messo da parte il succo delle mele cotte… non l’ho riutilizzato in questa ricetta, ma mi spiaceva molto buttarlo, quindi ci ho aggiunto 30 g di zucchero di canna, la punta di un cucchiaino di agar agar e ho fatto sciogliere tutto a fuoco basso, infine ho messo in frigorifero e ho ottenuto una gelatina buonissima!
Oggi comunico anche il colore per la quinta sfida del secondo turno di Tutti i colori del cibo!
Le protagoniste della sfida del 13 dicembre sono Laura e Simona e il colore che metteranno a tavola è il Giada.