Nel weekend è andato in scena il primo scambio di mercato nella Nba dall’inizio della regular season. Tutti stanno aspettando di vedere dove andrà Carmelo Anthony, visto che è certo che prima della deadline di febbraio lascerà Denver. Invece le franchigie protagoniste della trade sono state Toronto e New Orleans: dopo lo scambio estivo che ha portato Marco Belinelli in Louisiana, questa volta i Raptors hanno ceduto Jarrett Jack, David Andersen e Marcus Banks, ricevendo in cambio Jerryd Bayless e Peja Stojakovic. Diverse sono le chiavi di lettura di questa trade: vale la pena analizzarle dai due punti di vista, quello dei Raptors, e quello degli Hornets.
Toronto Raptors - Il presidente e GM Bryan Colangelo si è detto molto soddisfatto per lo scambio perchè ringiovanisce il roster e perchè fornisce alla franchigia una maggiore flessibilità salariale in vista del mercato 2011.
In realtà è una mossa intelligente visto che molto probabilmente alla fine di questa stagione ci sarà il lockout e quindi l’intento di tutti è ridurre i costi in vista delle nuove norme. In ogni caso, Toronto si libera di un contratto in scadenza come quello dell’inutile Banks da quasi 5 milioni, e si prende quello “albatros” da quasi 15 di Stojakovic. La cosa buona è che anche quello di Peja è in scadenza e quasi certamente non verrà rinnovato, almeno non a queste cifre, per un giocatore con seri problemi alla schiena e ormai al termine della carriera. Oltre al salario di Stojakovic, i Raptors scaricheranno anche quelli di Barbosa ed Evans per quasi 25 milioni totali.
Dal punto di vista tecnico, la franchigia canadese nella sua ricostruzione post Bosh, riparte dal cuore internazionale. Bargnani è la stella, Kleiza un ottimo secondo/terzo violino, e finalmente con la cessione di Jack si è deciso di dare l’unico mazzo di chiavi della squadra a Calderon. La fine del dualismo con Jack non potrà che giovare allo spagnolo, che diventerà il leader spirituale del gruppo, la guida in campo. Bayless porta invece grande potenziale alle spalle di Calderon: talento tecnico e atletico ne ha fin troppo. Va disciplinato ma avrà sicuramente più spazio in Canada che non come backup di Chris Paul. Stojakovic darà minuti di qualità e tiro da fuori a Toronto, ma il suo arrivo in Ontario è esclusivamente legato al suo contratto, non certo alle sue doti tecniche.
Colangelo ha ribadito inoltre l’esigenza di ringiovanire il roster per il futuro: la rinuncia ad Andersen va in questa direzione, per dare spazio alla prima scelta Ed Davis e all’altra matricola, il nigeriano Alabi. Con questi due, Bargnani, Amir Johnson, Bayless, DeRozan e Weems, non si può certo dire che il talento a disposizione sia poco. Anzi.
New Orleans Hornets- La franchigia della Louisiana è riuscita nel doppio intento di scaricare il contrattone dell’inutile Stojakovic, ormai ai margini delle rotazioni, con Belinelli che gli ha sottratto minuti, e prendere un cambio molto più che affidabile per Chris Paul. Dal punto di vista salariale, al termine della stagione scaricheranno il contratto di Marcus Banks, e pure quello di David Andersen, visto che il prossimo anno non sarebbe garantito.Per quanto riguarda il fattore tecnico, coach Monty Williams ha deciso di rinunciare a Jerryd Bayless, un grande prospetto, ma probabilmente non il giocatore ideale per cambiare Chris Paul e mantenere un certo livello di playmaking quando CP3 era seduto. Bayless aveva bisogno di minuti e di giocare in un sistema diverso, a differenza di quello degli Hornets dove molto gira attorno all’improvvisazione di Paul. Jack è più adatto, può dare qualità, sia in termini di punti sia in termini di assist, e in più potrebbe anche giocare da guardia accanto a CP3 viste le ottime qualità di attaccante e tiratore. Da una parte è un peccato perchè Jack stava diventando il leader dei Raptors, un giocatore franchigia, ed ora invece fa un passo indietro andando a coprire le spalle ad uno dei migliori interpreti nel ruolo.
Andersen si aggiunge ad altri giocatori identici a lui nel roster come Gray e Jason Smith, ma potrebbe anche essere tagliato. Alla fine, come già detto, l’obiettivo del GM Dell Demps era tagliare i costi e prendere almeno un giocatore utile al roster: ci è riuscito.