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Tristi Facebook. Usi curiosi del mezzo

Creato il 02 maggio 2012 da Ilpescatorediperle

5. Vita e opereOk, Facebook è anche un insieme di profili. Il tuo, prima di tutto. E hai quindi una casella "su di me" da riempire. Allontana da te l'idea che possa essere tutto un gioco e che tu possa anche provare il giro della morte dell'ironia. Siccome difficilmente entrerai in una voce Treccani, autoproduci una voce Facebook dove, utilizzando un vocabolario dei sinonimi e dei contrari che non apri dall'esame di maturità, provi a rendere, in un linguaggio che non ti è affatto consono - e quanto si vede - la tua vita uguale a tante altre una specie di seguito del ciclo bretone. Senza dubbio si precipiteranno tutti a leggere avidamente la tua biografia.
4. Exegi monumentum aere perennius Il mondo attende con spasmodica ansia e bruciante trepidazione l'invio di una delle tue famose frasi fatte. Che si tratti dell'ingiusta persecuzione dei gatti di strada o della fame nel mondo, tutti argomenti di cui sei peritissimo, tutti i tuoi amici non vedono l'ora di sorbirsi l'espulsione della tua opinione sul fatto del giorno. Nei casi particolarmente acuti, tu apponi la tua firma, a volte uno pseudonimo, sotto la suddetta frase, che, hai imparato, si deve definire un "aforisma". 
3. Se mi lasci ti cancelloHai appena pubblicato sulla pagina di un amico una battuta salace, che ti è costata ore e ore rubate a qualunque attività che possa incrementare il PIL del tuo paese. Sei convinto che potrebbe entrare, se non nel repertorio di Woody Allen, almeno in quello di Giorgio Panariello.Ma il tuo amico, che sicuramente non ha scuse perché sicuramente non ha altro da fare, dopo tre decimi di secondo dalla tua pubblicazione non ha ancora espresso alcun giudizio, né l'ha fatto alcuno dei suoi 13456 amici. Ah, è così? Gli rendi pan per focaccia, cancellando risolutamente il frutto delle tue tempie così da fargli trovare aggiornamenti che non corrispondono più a niente. Sicuramente impazzirà dalla curiosità di sapere che cosa volevi dirgli.
2. Voglia di stalkingHai capito che quella persona è abbastanza à la page (non che tu useresti un'espressione del genere). Non potendosi dire lo stesso di te, diventi un suo assiduo lettore, infarcendone la bacheca di commenti (in genere più lunghi del bugiardino della Tachipirina) che non ricevono quasi mai una risposta, per non dire un like. Ma tu ti ostini, provi tutte le strade: battute degne di Pamela Prati a "La sai l'ultima?", tag dell'oscuro oggetto del tuo desiderio su tuoi status imperdibili (come "Bello stare sotto le coperte di domenica, come direbbe Tizio!!!!!"), pubblicazione di video e foto e articoli di giornale che è sicuro come l'oro che la tua vittima amerà alla follia. Non hai ancora avuto risultati, in compenso sei vicino ad essere interdetto per sempre dal suo wall, ma ancora non lo sai. 
1. Mi laico, dunque sonoGli utenti di Facebook sono più di mezzo miliardo. Ci sono abbastanza possibilità di trovare qualcuno che ti ami tra la Papua Nuova Guinea e Poggibonsi. Ma niente. Tu insisti a postare link al tuo blog, foto, o anche semplicemente status, solo per poi affrettari ad aggiungere il tuo "mi piace."Non è nemmeno narcisismo. È, come direbbe Renzo Bossi, horror vacui. Facebook in effetti è la tua stanzetta, dove puoi fare discorsi di accettazione del Premio Oscar che neanche Gwyneth Paltrow, con in mano il modellino di "Esploriamo il corpo umano" della terza elementare. Discorso che dovresti laicare subito, per altro, prima che non li laichi nessuno.da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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