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Ultimi giorni di mare friulano

Creato il 17 settembre 2011 da Selena
Stupendo pomeriggio di mare, in quel di Lignano Sabbiadoro, anche se devo dire preferisco Pineta, che ci siamo stati martedí. Oddio, dovendo esser sinceri non preferisco nessuna delle due, ma siccome qui il mare é quel che é, allora prendiamo il meno peggio. Certo, dopo certe spiagge a cui ero abituata ritrovarmi con ste cose qui, a volte mi chiedo come possono piacere tanto agli stranieri, ma che dire, mi ero abituata anche troppo bene.
Er Pupone invece era contento, correva verso l'acqua, che per fortuna é bassa, con fondo sabbioso, e lui andava avanti che nessuno lo fermava, neanche le cadute e le bevute salate, si rialzava e continuava, ed io dietro, e per fortuna che oggi gli avevo messo i braccioli, sennó vedevi. Cosí che scopro che nei bimbi, penso in tutti, o forse no, chi lo sa, saper nuotare é una cosa innata, lo sanno fare perfettamente, come i cani quando li metti in acqua che iniziano a nuotare e nessuno gliel'ha insegnato prima. Certo, il paragone puó non sembrar carino, ma quando Flo l'ho messa per la prima volta in acqua, oltre a farsi vedere contrariata e scontenta, m'ha dimostrato che le zampette le sapeva muovere eccome per uscire. E cosí Er Pupone, che nuotava muovendo le gambe e le braccia, e mi son chiesta se a mia insaputa i nonni gli han fatto vedere gare di nuoto o  che...mah! Comunque, lui sa nuotare!
Temperatura eccellente, sia sotto il sole che dentro in acqua, con Er Pupone che m'ha fatto correre tra sabbia e mare per ben due ore, ed assicuro, quando mi chiedono se faccio dieta o vado in palestra io rido di gusto, e dico che mi basta star dietro a mio figlio, altro che palestra, se ho del tempo libero io mi sparo una dormita o mi stendo sul divano!
Mia madre ci aiutava, dai, almeno quello, sennó altro che gelatino per riprendere le forze.
Bello, rilassante, da ripetere.
Poi ci son i pensierini che sorgono spontanei. Naturalmente quelli positivi, quelli in cui osservi il tuo figliolo e lo vedi felice, e noti i progressi che fa ogni giorno, e sei soddisfatta. Peró pensi anche a quel d...., no, voglio dire, a quel suo padre lontano che non l'ha mai portato al mare, che neanche l'ha visto nuotare nella piscina dell'edificio dove abitavamo, e penso a tutto quel che perde. Non sconsolatamente penso a questo, stile porello lui é lontano ed io mi prendo tutto sto ben diddio! No, penso a sto d...., scusate, sto padre che ha deciso, mesi fa, molto prima che io tornassi in Italia, di disinteressarsi di ste cose, facendo l'agnellino che vuole le foto del figliolo, ma che mica scendeva a vederlo nuotare nella  piscina sotto casa. Cazzi suoi, si dovrebbe dire. Giá, peccato per mio figlio, dico io.
E penso anche a tutte quelle famigliole che vedevo oggi in spiaggia, quei genitori contenti con sti bimbi dell'etá di Gabi (a quelli di figli piú grandi no, che li vedevi stressati ed incazzosi!), e ai loro occhi inteneriti mentre li guardavano e vivevano le loro avventure. E dispiace....sí, mi dispiace perché penso che i figli si fan in due, che non é solo doverli educare e crescere, ma é anche la fatica del correre loro dietro, delle notti insonni, delle malattie, e di tutto ció che significa crescere un figlio.
Cosí che in questi momenti che di solito si condividono con il patner, io mi sento la pecorella differente, quella che ha scelto, anzi, ha dovuto fare una scelta e si é sobbarcata tutto il lavoro. Lo ammetto, non é invidia, non é neanche che mi manca l'ex, ma a volte anche a me piacerebbe, e farebbe comodo, crescere mio figlio con qualcuno.
Son entrata da tempo nel mondo dei genitori single, e non é facile. Neanche divertente. Ma neppure impossibile. Non é male, lo ammetto, ma penso a mio figlio, e che forse ora non lo capisce il concetto, ma un giorno  me lo chiederá, e arriverá quella fatidica domanda. E mio padre? Ecco, Pupone mio, e tuo padre che ti devo dire, meglio che non dico niente! Anche perché se me lo chiedesse in sta settimana, che non é stata una settimana facile, gli direi solo brutte cose, stile che per colpa di suo padre io ho dovuto scegliere la strada piú difficile e tornare sui miei passi, perdendo tutto ció che mi ero costruita in 7 anni, per avere niente. E tuo padre, perdonami piccino, in sto momento te lo descriverei come il piú stronzo del mondo. Per fortuna che sta settimana tu non sai ancora parlare, sennó ti direi anche che mi girano parecchio pensando che io e te siamo qui ospiti da mia nonna, porella, rincoglionita dall'etá, in una situazione alquanto difficile e assurda, con io che cerco lavoro e non so bene come andranno le cose, con alti e bassi umorali, e tuo padre che lavora, vive nel nostro ex appartamento, spazioso, grande, comodo, e fa la bella vita. E scusa se te lo dico, tuo padre in sto momento mi sta proprio sul cXXXo!!!
Ma amore mio bello, siccome non sai ancora far domande, ringrazio la tua tenera etá, e mi tengo sti pensieri per me, anzi, li scrivo qui e mi alleggerisco la mente, cosí stanotte dormo tranquilla e solo penso a sto bel pomeriggio passato insieme!

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