Il 13 Maggio di tre anni fa calava il sipario su una delle due semifinals della conference orientale, quella in cui i Celtics di Kevin Garnett e soci sconfissero i Cleveland Cavaliers di LeBron James il quale a fine partita, si congedò dai propri tifosi gettando via la maglia provocando la rabbia dei sostenitori della squadra dell’Ohio, ancora prima che partisse il “The Decision” confezionato dallo stesso LBJ.
Da quella sera sono passati tre anni, il cambio di una guida tecnica (da Mike Brown a Byron Scott) e del leader in pectore (da Lebron James a Kyle Irving scelto da Cleveland un anno più tardi). In questo periodo di transizione, la grande speranza è nella prima scelta al prossimo Draft, ma malgrado il talento cristallino di Irving i Cavaliers sembrano comunque lontani da quelli del regno di King James.
Ed allora che fare?
La risposta trovata dalla dirigenza Cavaliers è una sola: ritorno al passato. No, è (ancora) pura utopia riportare LeBron nell’Ohio a digiuno di post season, mentre non lo è stato riportare in panchina Mike Brown, dopo la tragica esperienza in terra losangelina come head coach dei Lakers. L’obiettivo dichiarato è quello di proseguire un discorso tecnico-tattico chiuso un secondo dopo l’addio dell’uomo che più contava nell’ecosistema Cleveland, quello che di mestiere non faceva l’allenatore.
Un discorso tattico incentrato sulla difesa, materia di specializzazione di Mike Brown, chiamato a dar ripetizioni ad una squadra che ha allargato drammaticamente la forbice relativa alla media punti concessi ai propri avversari (da 95.6 a 101.2) nel corso degli ultimi tre anni, manco a dirlo.
Certo parlando di eccellente fase difensiva non si può non ripensare a quella pietra angolare della difesa, che ora lavora presso la concorrenza. Tuttavia un pezzo di fondamenta di quei Cavaliers oggi c’è ancora alla Quick Loans Arena e porta il nome di Anderson Varejao. E benchè il brasiliano sia rimasto sul parquet, negli ultimi tre anni, tanti minuti quanti ne ha giocati nella sola stagione 2009-10, resta un ottimo punto di riferimento per ricostruire il concetto di difesa che Mike Brown riporterà sul parquet sin dal primo allenamento stagionale.
La fortuna però sembra essere dalla parte di Dan Gilbert: per la seconda volta il tre anni i Cavs hanno infatti pescato la pallina della prima scelta, così il 27 giugno al Barclays Center potranno mettere le mani sul talento migliore e ripartire con slancio guidati da Kyrie Irving, pronto (come John Wall a Washington) ad essere leader in una squadra in lotta per un posto nei playoffs, in attesa nell’estate 2014, del ritorno di sua Maestà LeBron James.