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La ciclovia Vento, infatti, sfrutterebbe in larga parte gli argini attualmente carrabili del fiume Po (senza comportare, quindi, espropri o cementificazione di nuove aree), che necessiterebbero ovviamente di alcuni interventi in termini di strutture ausiliarie e raccordi con le città non direttamente toccate dal fiume ma poste nelle vicinanze; il più importante di essi collegherebbe Vento a Milano, motivo per cui è auspicata la realizzazione del tracciato entro l'Expo 2015.
Vento avrà un'estensione di 679 km, attraverserà quattro regioni, cinque province e centoventuno comuni, costituendo il più lungo tracciato ciclabile del sud Europa, di cui si prevede un ampliamento finalizzato a collegare il circuito con le grandi vie del cicloturismo altoatesino (già molto sviluppato) ed europeo. Il tutto avrebbe un costo di 80 milioni di euro, ovvero un equivalente di 118 euro al metro, il tutto in un regime di green economy sia in fase di produzione che di sfruttamento.
Attorno alla Vento, come ad ogni via di comunicazione, nasceranno strutture di accoglienza e ristorazione e i collegamenti alle grandi città così come quelli con i piccoli paesi permetteranno un rilancio del turismo culturale, ambientale ed enogastronomico: seguendo l'esempio delle ciclabili tedesche e trentine, si prospettano indotti importanti, se è vero che le vie del cicloturismo della Germania (circa 40.000 km di piste) producono un gettito di circa 8 miliardi.
Un simile progetto potrebbe segnare una svolta nella mentalità imprenditoriale italiana e nell'approccio alle infrastrutture, rivoluzionando il modo di intendere il territorio in una prospettiva ecosostenibile e diffondendo la mentalità dello spostamento indipendente dai mezzi a motore, a contatto con la natura, in una dimensione di tranquillità e di totale accessibilità.
Resta da vedere se i cavilli burocratici verranno risolti e se tutti gli enti e le istituzioni coinvolti saranno coesi nel mandare avanti il progetto: Paolo Pileri, docente di Pianificazione ambientale e territoriale al Politecnico di Milano, ha sottolineato con determinazione che il tracciato andrà realizzato tutto insieme e seguendo un intento comune, perché troppo spesso in Italia le grandi opere vengono iniziate, ma non concluse.
C.M.
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