Nelle 9 partite giocate dai Toronto Raptors si nota subito come Andrea Bargnani sia diventato l’uomo chiave dell’attacco di coach Dwane Casey; nelle statistiche del Mago si vedono alcune tendenze positive: è aumentata la percentuale dal campo (dal 44% in carriera al 51%), i punti, anche se sappiamo che non sono mai stati un problema sono diventati 23.7 rispetto ai 21.4 della scorsa stagione (che erano comunque il massimo in carriera). Queste cifre gli permettono di essere addirittura l’ottavo miglior marcatore della Lega e uno dei giocatori più decisivi al momento.
Diciamolo poi piano, ma sono aumentati di poco anche i rimbalzi, passati da 4.9 a 6.7 a partita con le ultime due uscite rispettivamente a 11 e 9; da sempre il lavoro sotto i canestri è l’annoso problema nel gioco di Andrea, oltre ovviamente al fatto di giocare a Toronto…
Se si guardano le cifre dell’anno scorso però si nota che i rimbalzi d’attacco sono diminuiti e il 50esimo posto in classifica di categoria di certo non gli fanno acquistare credito agli occhi dei suoi detrattori!
Il calendario come per tutti quest’anno è duro: 19 partite a gennaio e solo 7 in casa. Il record al momento è 4-5 pur non avendo giocato contro nessuna corazzata: Dallas, 2 volte Cleveland (e menomale che ha migliorato il record!), Indiana, New York, New Jersey, Orlando, Philadelphia e Minnesota.
Andrea è stato giustamente nominato tra i giocatori eleggibili per l’All-Star Game, anche se le possibilità di andarci non sono tantissime: oltre agli evidenti limiti della sua squadra, il suo gioco non è abbastanza apprezzato dal tifoso americano medio, e il tanto tiro da fuori, le lacune difensive e a rimbalzo, comunque in miglioramento, non lo aiutano ad essere preso in considerazione da chi lo vota da casa.
La sua unica chance per la convocazione e continuare a lavorare in questo modo e a mettere queste cifre a referto ogni sera, così da convincere gli allenatori a convocarlo come riserva.
Detto ciò, forza Andrea!