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Compro oro, prosegue l’emorragia: perse 13 mila aziende in 3 anni

Da Mrinvest

Compro oro, prosegue l’emorragia: perse 13 mila aziende in 3 anni
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Secondo quanto affermano gli ultimi dati ufficiali forniti da Oroitaly, organizzazione delle piccole e medie imprese dell’oreficeria, la crisi che sta riguardando il settore dei compro oro sarebbe più che assodata. Talmente consolidata che, prosegue l’associazione, dopo il boom riscontrato nel biennio 2010 – 2011, ben 13 mila aziende appartenenti al comparto avrebbero chiuso i battenti nel corso dell’ultimo triennio. Un segno, probabilmente, di come gli italiani abbiano già “speso” il tesoretto spendibile, e come pertanto vi sia ben poca materia prima da commercializzare, rispetto ai fasti di inizio decennio.

Compro oro, tutti i numeri della crisi

Stando a quanto ad esempio ribadito dal segretario Gianni Lepri alle principali fonti di stampa, le aziende nate sul territorio italiano sarebbero rapidamente scese da 35 mila unità a 22 mila unità, con un fatturato medio pressochè dimezzato: mentre infatti prima si fatturavano circa 550-600 mila euro l’anno, oggi i ricavi annuali faticano a superare quota 300 mila euro.

Come conseguenza di quanto sopra, prosegue Oroitaly, sono stati persi migliaia di posti di lavoro. Il fatto che le previsioni per il prossimo futuro manifestino un ulteriore peggioramento, non aiuta certamente a risollevare gli umori dei principali operatori di settore. Ma quali sono le cause di questo deterioramento settoriale?

Secondo Lepre, non vi sarebbero grandi dubbi: la crisi dei compro oro è tutt’altro che un segnale di fine delle difficoltà congiunturali, anzi. “In realtà gli italiani hanno dato via il loro tesoretto e si sono ulteriormente impoveriti” – ricorda il segretario di Oroitaly. E, probabilmente, quei pochi che hanno ancora un tesoretto a disposizione ci pensano bene prima di concederlo ai compro oro: le quotazioni del metallo prezioso sono infatti ancora relativamente basse e, pertanto, gli italiani non trovano più conveniente vendere i gioielli di famiglia come facevano, con maggiore convinzione, qualche anno fa.

Compro oro, 5 regole per non sbagliare

Ad ogni modo, se fate parte di quella fascia di potenziale clientela che sta ancora valutando se vendere o meno dei gioielli ai compro oro, ricordate le 5 regole fondamentali per evitare sgradite sorprese:

  1. Fate pesare l’oro dinanzi a voi, con un bilancino bene in vista. Buona regola vi dovrebbe altresì portare a effettuare una pesatura “indipendente” (magari da un gioielliere attrezzato con gli opportuni strumenti), verificando così se la pesatura del compro oro rispecchia la realtà.
  2. Informatevi sulle quotazioni dell’oro nella propria zona di riferimento, e fate molta attenzione alle offerte che appaiono eccessivamente convenienti.
  3. Diffidate sempre da quegli operatori che non registrano i propri documenti o non rilasciano le ricevute. Ogni operazione deve essere necessariamente registrata.
  4. Scegliete con cura gli operatori a cui affidare i propri metalli preziosi. Se avete amici e parenti che si sono rivolti con soddisfazione a un compro oro, potrebbe essere un buon punto di partenza per evitare sgraditi pregiudizi.
  5. I pagamenti in contante non possono essere effettuati oltre i 1.000 euro. Pertanto, guardate con diffidenza coloro i quali vogliono regolare tutto in liquidità.

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