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Degli inermi

Creato il 16 dicembre 2012 da Ilpescatorediperle

Nelle somme pagine de "Il grande Inquisitore" Ivan Karamazov racconta l'inperdonabile tragedia del bambino che, per un nonnulla, un ricco possidente fa inseguire e sbranare dai suoi cani.
Nella strage del Connecticut il cane era uno, ma armato, e i bambini dilaniati tanti, troppi (dove "troppi" è, come tutti, vocabolo assolutamente inadeguato: un bambino morto è già oltre la contabile soglia del "troppo"). Chi sia e dove sia il ricco possidente in questa storia lo lascio decidere a voi.
La giusta domanda su come tutto ciò sia possibile, in cui etica e metafisica si annodano fino a confondersi, non deve tuttavia saturare lo spazio dell'altrettanto legittima questione politico-sociale sull'uso delle armi negli Stati Uniti (come in ogni altro paese).
Un amico americano ricordava su Facebook come la stragrande maggioranza dei suoi connazionali in armi non se ne vada in giro ad ammazzare degli innocenti. È una posizione da comprendere. Ma io non sono d'accordo con il laissez-faire che essa comporta, anche perché di misfatti come quelli di questi giorni ce ne sono stati troppi (come sopra) e non si può fare come se si trattasse di un eccezionale sia pur spiacevole dato statistico.
In "Bowling a Columbine" Michael Moore ne chiese conto all'allora capo dell'associazione dei detentori di armi, il fu Charlton Heston, portandogli la foto di una vittima di un'altra strage scolastica. Heston non rispose e se ne andò, la foto rimase in un angolo della sua villa californiana. Nel frattempo se ne sono drammaticamente aggiunte tante altre. Aspettano una risposta.

da TEMPI FRU FRU http://www.tempifrufru.blogspot.com

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