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Galvagno, il patteggiamento, la rielezione

Creato il 23 maggio 2011 da Palotto

Galvagno, il patteggiamento, la rielezione“Il ciclone tangenti ripassa da Asti. Anche il sindaco nel comitato d’ affari della discarica Valle Manina” titolava il Corriere della Sera del 4 gennaio 1994 a pagina 11 a firma Massimo Nava.

“Se l’ azione della magistratura fosse proporzionale al numero di abitanti, Asti deterrebbe il poco invidiabile record di citta’ piu’ inquisita d’ Italia. E con le vacanze di Capodanno si e’ consolidato il primato, con un altro capitolo di vergogne nella storia del matrimonio fra Dc e Psi. Ieri, all’ alba, decine di poliziotti hanno bussato a tanti palazzi del potere, un potere sconosciuto e marginale che pero’ , anche in provincia, significa miliardi, voti e una considerazione ormai in frantumi. Le manette sono scattate per il sindaco, per il presidente della Provincia, per il vice presidente della Cassa di Risparmio, per un ingegnere capo del Comune e per numerosi imprenditori e funzionari di consorzi. (…) C’ e’ qualche cosa di piu’ di una tangente: profitti realizzati sulla pelle della gente, in spregio alla tutela ambientale. Per il sindaco, Giorgio Galvagno, 50 anni, socialista, personaggio stimato e mai discusso, l’ accusa e’ gravissima, anche se gli viene risparmiata l’ onta della corruzione: i magistrati gli contestano l’ omissione di controllo e la conseguente responsabilita’ del drammatico inquinamento della falda.”

Nel 1996 ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica per l’inquinamento delle falde acquifere e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Valle Manina e Valleandona, smaltimento fuorilegge di rifiuti tossici e nocivi in cambio di tangenti. (fonte Wikipedia)

Patteggiamento: Accordo tra il difensore e la pubblica accusa, teso a procurare all’imputato una riduzione di pena o un’imputazione meno grave, in cambio della sua ammissione di colpevolezza. Quindi uno che ha patteggiato NON è innocente come spesso si sente, e NON è neanche meno colpevole di uno che non patteggia. Anzi, forse è così sicuro della sua futura dichiarazione di colpevolezza che preferisce limitare i danni patteggiando.

Il 27 e 28 maggio 2007 la cittadinanza regala al sindaco patteggiatore, con più di 24mila voti ed un 56%, una larga vittoria.

Il comico Beppe Grillo venne condannato in I grado lo scorso 10 ottobre a pagare 25.000 euro e le spese processuali sostenute da Galvagno per diffamazione. Le motivazioni della sentenza sono l’aver indicato in un pubblico spettacolo il sindaco come corrotto, quando di corruzione effettivamente Galvagno non fu accusato ma, ripeto, solo per “inquinamento delle falde acquifere, abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica per l’inquinamento delle falde acquifere e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli astigiana.” Un nonnulla per un sindaco… no?

MA PERCHE’ TUTTO CIO’? Perchè fra tante persone oneste e politicamente capaci proprio un signore il cui passato giudiziario è lampante ed il cui operato come sindaco sta lasciando da molti punti di vista a desiderare doveva essere scelto a larga maggioranza per guidare la nostra città? Gli astigiani hanno forse davvero la memoria corta, poco più di diciassette anni sono passati dai fatti. Hanno la memoria corta e forse fanno un pò di confusione su questa faccenda giudiziaria importantissima per la nostra città, una confusione comprensibile che può portare però a sottovalutare accadimenti e responsabilità. Questo articolo può avere la funzione di fare chiarezza nella testa di chi ci leggerà ripercorrendo in modo semplice e chiaro la vicenda giudiziaria del nostro sindaco. Ma questo articolo io mi auguro dia il via ad un filone di articoli che da qui al maggio 2012 (elezioni comunali astigiane) spieghino ai cittadini come questa giunta sta lavorando male ed in quali punti una giunta di sinistra sarebbe diversa e più funzionale, più vicina ai reali bisogni degli astigiani, per dare a tutti le armi della conoscenza e quindi dare a tutti l’opportunità di un voto informato.

Nicolò Ollino




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