Magazine Basket

Il mercato potrebbe essere la carta vincente degli Hornets?

Creato il 17 gennaio 2015 da Basketcaffe @basketcaffe

Abbiamo Al Jefferson, rinnoviamo Kemba Walker e prendiamo dal mercato dei free agent Lance Stephenson, così i playoff nella Eastern Conference sono sicuramente nostri. Molti tifosi dei Charlotte Hornets ad inizio stagione avranno avuto questo pensiero in testa, migliorare l’annata scorsa conclusa con una sconfitta 4-0 contro i Miami Heat di James-Wade-Bosh al primo turno di playoff, giocando però dignitosamente. Sulla carta il loro pensiero era giusto e anche tra gli addetti ai lavori era opinione diffusa che la franchigia di Michael Jordan avesse tutte le carte in regola per qualificarsi facilmente alla post season e giocarsela al primo turno con tutte (visto il livello piuttosto basso dell’Est). Ed invece la prima metà di stagione non ha affatto detto questo.

L’asse play-centro lo scorso anno aveva di fatto funzionato, portando fuori dall’oblio una franchigia che fin dalla sua nascita ha vissuto più delusioni che gioie: l’idea della dirigenza in estate è stata quella di aggiungere un giocatore, Stephenson, che portasse energia, soprattutto difensiva, sperando di rivedere le ottime cose fatte in maglia Pacers; per il momento però l’esperimento non sembra aver funzionato, sia per demeriti del giocatore sia per alcuni infortuni che hanno tolto alcune opzioni a coach Clifford. Il record, poco sotto il 40% di vittorie, è veramente desolante guardando il roster a disposizione e il resto dell’Est, ma proprio grazie a questo livello basso i playoff sono ancora ampiamente alla portata (Brooklyn è ad appena 2 partite di distanza). Bisognerà però cambiare passo perché tutti i record sono negativi, dalle partite in casa a quelle in trasferta, da quelle contro le avversarie di Division a quelle di Conference.

Come fare per voltare pagina? Come prima cosa cercare di inserire i giocatori che sono stati infortunati all’inizio: Kidd-Gilchrist è troppo utile nell’economia difensiva della squadra mentre Gary Neal è indispensabile per aumentare la pericolosità di un attacco che per % è penultimo dall’arco (Stephenson tira con il 15%), davanti solo ai 76ers, e quart’ultimo dal campo (Walker tira con il 40.8%). E poi probabilmente operare sul mercato perché vicino a canestro l’inesperienza di Zeller e Biyombo si stanno facendo sentire tantissimo e perché l’inserimento di Born Ready non sembra essere riuscito come si pensava. Se a tutti questi problemi si aggiunge un calendario difficile (il secondo più difficile per una squadra della Eastern Conference a inizio stagione) ecco spiegato il record negativo.

Da dove ripartire invece? Kemba Walker dopo la firma sul nuovo contratto si sta confermando come giocatore solido e in grande crescita con 19.2 punti e 5.4 assist; rimane qualche dubbio sul suo modo di giocare e sulla sua difesa ma il numero di palle perse di squadra per 100 possessi, 12.3, è il migliore della Lega e questo è sicuramente in parte merito del piccolo playmaker ex UConn. La sua spalla, Al Jefferson, viaggia a buone cifre: 18 punti e 8 rimbalzi, ma anche il suo modo di giocare lascia spesso a desiderare: palla ferma in post basso statico e 1vs1 a ripetizione; ed inoltre nella sua metà campo il suo impatto è davvero limitato (se non spesso negativo per coach Clifford).

Tanti dubbi e poche certezze in questo momento a Charlotte, il mercato come detto è probabile porti qualcosa di nuovo: è di qualche settimana fa l’apertura della dirigenza a rendere trasferibili tutti i giocatori del roster esclusi Jefferson e Walker, mentre è di questi giorni la voce degli Hornets impegnati in discussioni avanzate per cedere Stephenson ai Nets (nella trade a tre con OKC), ed avere in cambio Lamb e Jack, anche se al momento le trattative sarebbero state fermate. La volontà di cedere l’ex Pacers è comunque ormai chiara e qualche sviluppo lo si potrebbe avere a breve.
L’obiettivo rimane solamente quello di cambiare il più velocemente pagina per non perdere ancora terreno dall’ottavo posto della Eastern Conference che varrebbe i playoff. Una posizione da sempre scomoda perché si va a incontrare da subito la squadra probabilmente più forte del lotto senza avere una scelta alta al Draft… ma è anche vero che gli Hornets (prima Bobcats) non sono famosi per le loro buone scelte.

 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :