Da circa 10 giorni infatti sono programmate marce e manifestazioni che, secondo chi le sta organizzando, coinvolgeranno tutto l'Egitto, pacificamente.
"L'Alleanza Pro Morsi in supporto della leggittimita' " fa sapere oggi in un comunicato che sara' condannato ogni tipo di violenza, che nessuno dovra' portare armi ed attaccare luoghi di culto, palazzi ed uffici governativi e commissariati.
Ma il Ministro degli Interni ha dichiarato lo stato di allerta preparando sin da oggi cordoni di poliziotti nei punti sensibili delle citta', tra cui anche il palazzo della televisione e radio.
Dal 14 Agosto ad oggi, data della violenta dispersione del sit in di Rabaa (ne parlamma qui) sono 80 circa le chiese distrutte e della ricostruzione si sta occupando economicamente l'esercito. Il Ministro delle antichita' in collaborazione con un team dell'Unesco si sta occupando invece di quantificare i danni che hanno subito non solo le chiese ma anche i Monasteri ed i palazzi storici, nonche' il Museo nazionale di Malawi, a Menya, che e' stato saccheggiato il 15 Agosto e di cui sono stati ritrovati finora 16 reperti.
El Beltaghi e' accusato di incitazione alla violenza ed omicidio e della sua causa si occupera' Nevine Malak, egiziana copta, avvocato di Mohammed e membro del partito filoislamico El Wasat, nonche' sostenitrice della fratellanza e di Morsi.
La figlia 17enne di El Beltaghi, Asmaa, e' rimasta uccisa nei scontri del 14 Agosto insieme al figlio 38enne di Badia, la guida spirituale della fratellanza, ora in carcere.
La settimana passata e' stata abbastanza tranquilla, scandita dai continui arresti dei membri della fratellanza e dei loro figli e dalle marce dei sostenitori di Morsi in tutto l'Egitto. Marce pacifiche e con presenze ridotte rispetto al passato, in cui 2 pro Morsi hanno perso la vita con colpi di arma da fuoco sparati dall'esercito a Beni Suef, a sud del Cairo.
Continua invece l'alta presenza mediatica dei sostenitori della fratellanza e degli anti golpe, ormai riconoscibili dal famoso avatar delle 4 dita che indicano supporto al sit in di Rabaa(ne parlammo qui). Contro di loro accuse di terrorismo con addirittura pagine facebook che riportano numeri telefonici da chiamare in caso di un contatto che esponga le 4 dita.Una lotta mediatica che sfocia nell'odio e nell'intolleranza, di cui gli egiziani ancora non si rendono conto del pericolo.
Sentimenti che si vivono anche per la strada, dove i civili collaborano con le forze dell'ordine in azioni di sicurezza, (ne parlammo qui durante gli scontri di Rabaa) cosa accaduta anche ieri quando i residenti di un quartiere al Cairo hanno "preso" personaggi che da un palazzo sparavano all'esercito.
La gente ormai si sente in dovere di sostenere e proteggere le forze di sicurezza e questo e' inconcepibile. Ma e' anche molto rischioso, sia per i civili, sia per il caos che potrebbe derivarne e che potrebbe sfociare in inevitabile violenza ed aggressivita' tra cittadini.
Politicamente parlando e' in lavorazione la nuova Costituzione, dalla quale saranno banditi i partiti politici e dalla quale non e' stato eliminato il famoso articolo 2 che definisce l'Egitto come un Paese islamico basato sulla Sharia islamica. Molte polemiche anche sulla mancanza di articoli specifici sulle donne e sulla parita' di genere.
Altre modifiche sono state apportate invece sulle modalita' di giuramento delle Forze Armate, infatti Moubarak aveva inserito il Presidente come persona a cui giurare lealta' ma ieri il Presidente a interim, Mansour, ha modificato il giuramento eliminando questa parte. In molti considerano la cosa "ambigua" altri invece la reputano esatta e giusta al momento storico che stiamo vivendo.Continua la lotta dei media verso chiunque critichi le Forze Armate.
La "Terza Piazza", quella del Mohandessin al Cairo (ne parlammo qui) che rifiuta il regime di Morsi e quello di Al Sisi e' stata definita "la quinta colonna sionista in Egitto".Chiunque la sostenga, anche volti noti come giornalisti, politici o personaggi dello spettacolo, e' stato definito traditore, sulla scia di Al Baradei, accusato di tradimento per non aver supportato lo sgombero del sit in di Rabaa.
Intanto per domani la Terza Piazza ha organizzato una manifestazione contro l'esercito e contro la fratellanza.
Il Cairo e' ormai una citta' sempre piu' stanca, per via di un coprifuoco che sta succhiando l'economia ed il lavoro dei cittadini.
Aziende di trasporti stimano una perdita del 50% giornaliero, molti dipendenti di ristoranti e locali sono stati messi temporaneamente in vacanza non retribuita, i negozi di alimenti per rifarsi delle perdite serali sugli acquisti hanno alzato i prezzi in maniera inverosimile.
I prezzi sono saliti alle stelle, un kg di patate l'ho pagato oggi ben 08 lire egiziane, ed e' una cosa senza precedenti. Non ci sono controlli di nessun tipo, ognuno fa quel che vuole ed a pagare sono i cittadini che fanno la spesa pagando il doppio ed acquistando la meta' di quello che si prendeva fino 2 settimane fa.
La luce continua a saltare (nella mia zona giornalmente per un ora) e mi dicono che nei Villaggi nel sud dell'Egitto la luce va via anche per un giorno intero con conseguente mancanza di acqua.
Insomma una situazione insostenibile, sia economicamente che socialmente, non solo al Cairo, ma in tutte le 14 citta' dove vige il coprifuoco
Intanto e' sempre piu' chiara la posizione di Tamarod - I ribelli, il gruppo che aveva organizzato la petizione contro Morsi e le manifestazioni del 30 Giugno (ne parlammo qui).
Oggi hanno proposto Al Sisi come prossimo Presidente egiziano qualora la situazione interna non si stabilizzi, uscendo finalmente allo scoperto.
Sinceramente aspettavo da tempo una loro dichiarazione al riguardo, e non e' tardata.
Ovviamente ora i pro esercito diranno che e' l'unica soluzione logica mentre i pro Morsi grideranno giustamente ad un complotto.
Piu' passa il tempo e piu' sono convinta che quella dell'esercito e' stata una strategia a lungo termine che mirava all'autodistruzione popolare della fratellanza e all'uscita di scena di Moubarak padre che voleva passare lo scettro all'odiato figlio Gamal. I primi l'unica forza civile e popolare presente in Egitto, i secondi l'unica forza stabile del Paese.
L'esercito ha deciso di riprendere in mano questo Paese e lo fara' con ogni mezzo, costasse altre 1000 vittime, perche' sono loro che da 60 anni sono i padri e padroni dell'Egitto, e non lo lasceranno andare facilmente.Spero e mi auguro che domani sia una giornata di pace e non di guerra, una giornata senza sangue nelle strade, senza odio tra egiziani e senza altra morte.
Non ne possiamo davvero piu' di vedere corpi senza vita, madri straziate, lacrime di dolore ed impotenza.
L'Egitto ha bisogno di pace, di respirare, di riprendersi e gli egiziani hanno bisogno di fermarsi e capire dove stanno andando.
(nella foto in basso un disegno della propaganda delle manifestazioni di domani 30 Agosto)