...in these shoes...? I don't think so...

Colonna sonora di questo post: in these shoes? Kristy MacColl
Avete mai notato come le donne sono affascinate dalle scarpe? No?
E' impossibile.
Non conosco un essere di sesso femminile che non provi un'attrazione irresistibile per le calzature. Anche le bambine ci cascano!
E la cosa incredibile è che più sono scomode, impensabili (ma soprattutto scomode) e più le adoriamo.
Diciamoci la verità, la percentuale di donne che non sbavano dietro un paio di scarpe taccate è veramente bassa e anche chi poi non le compra le ammira.
Come me per esempio. Io sono un raro caso di cunīcula* desiderosa calzaturarum cum tacco sine compra e il motivo è molto semplice: il coniglio è di poco più alto di me. Se mi sparo un tacco twelve sembro sua mamma o una di quelle stangone svedesi (sò pure bbionda...) che vanno in giro col maschio italiano, cosa che aborrisco in maniera particolare (la coppia giangallona svedese e uomo mediterraneo, mica il maschio italiano in sè!).
Quindi fondalmentalmente sbavo sulle scarpe col tacco, quelle col plateaux e 12 cm di vertigine chiamata tacco.
Anzi, qualche calzatura taccuta ce l'ho anche e in discoteca è molto utile, quando guardi le persone da un metro e ottanta di altezza tutto sembra più ragionevole, anche rintuzzare le avances di un ragazzo fastidioso.
Ma torniamo alla questione scarpe e donne.
Perchè le donne hanno una fissa così profonda per una cosa che fondalmentalmente serve per non farci sporcare i piedi per strada?
Perchè le donne indossano calzature che nell'80% dei casi le fanno soffrire come dannate anche se non lo ammetteranno mai?
Perchè siamo così masochiste per le scarpe ma quando ci devono levare un unghia incarnita piangiamo come vitelli portati al macello?
E' un mistero. Io non me lo spiego.
Dobbiamo avere qualche gene che ci porta all'autodistruzione dei nostri poveri piedini che si ribellano con calli, duroni, calletti e a volte anche calloni (ops!).
Vi racconto la mia personale esperienza di indossatrice di calzature:
Anni otto, vengo costretta ad indossare i plantari causa piedi piatti (e si che i poliziotti mi fanno orrore). Li odiavo.
Anni dieci per la comunione metto su un paio di scarpe da bambola bianche (quelle col cinturino) e ben 2 cm di tacco (!). Ero orgogliosissima delle mie scarpe, così tanto che anche quando ho sentito troppo umido e un dolore insopportabile non ho fiatato: la sera poi ho scoperto che rischiavo la scarnificazione dei mignolini, che la scarpa che adoravo mi stava letteralmente mangiando.
Con l'arrivo dell'adolescenza le scarpe erano di un tipo e di un tipo solo: Dott. Marten's. Da li non si scappava. Anche con i vestitini, coi jeans, con tutto! Estate compresa. Mare compreso...aiuto, se ci ripenso...poveri i miei genitori!
E pure quelle...faccio l'errore di portarmi le dott. Marten's nuove a Vienna...tempo due giorni e i miei piedi hanno rischiato la scarnificazione esattamente come con le scarpe da bambolina, che ironia della sorte...mai due calzature furono più diverse con gli stessi risultati!
Poi a 17 anni l'illuminazione: a seguito di un regalo (jeans un pò a zampa bellissimi con le toppe davanti) mia zia mi regala delle zeppe stile Spice girls. Celestine, bellissime.
Ero alta più di uno e ottanta con quelle scarpe...mi sentivo meravigliosa!
E da li...le scarpe col tacco sono entrate nella mia vita sotto forma di tacchi a spillo con cui andare in discoteca (20 anni), tacco più grosso su stivale, e via discorrendo.
Mi ricordo un altro paio con cui andavo in discoteca, erano una cazzo di tortura cinese perchè avevano la suola scivolosa e come sudavo il piede mi premeva tutto avanti e davanti avevano una fascetta con un minilaccio che passava tra l'alluce e le altre dita, come un infradito. Immaginate che piacere ballarci su dopo una o due ore...ma io ballavo e mi distruggevo i piedi in allegria.
Una volta mi innamorai di un paio di scarpe ma fu un amore non corrisposto.
Erano degli stivali bianchi fatti di un sottile laccio di cuoio che si attorcigliava in vari modi diversi su una forma di stivale, creando mille ghirigori artistici.
Le amavo quelle scarpe e dato che le vendeva mia zia andavo da lei e le indossavo e ci passeggiavo avanti e indietro per il negozio.
Costavano una follia, così mia zia mi disse che se fossero rimaste invendute me le avrebbe date.
Ovviamente sparirono in breve tempo...sarà che c'ero io in vetrina che caracollavo dalla mattina alla sera sognando di usarle...?
Insomma, guardiamo in faccia la realtà: noi donne abbiamo un serio problema congenito.
Siamo fissate con le scarpe, forse speriamo che la scarpa giusta ci faccia sentire una dea, ci faccia sentire delle vere signore, ma la verità è che le scarpe sono delle dee e delle signore.
Chi le indossa è quello che è, e se sei una zeracca*, lo sei anche con le Loubutin...
E poi per metter certe scarpe bisogna fare dei corsi per imparare a camminarci...e certe cose ti saranno sempre e comunque precluse.
Perchè se ti metti una scarpa così...

l'unica cosa che  potrai fare è sorridere e dire...
'In these shoes...? I don't think so...'
E lo dirai qualsiasi cosa ti chiedano di fare!