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India, tanto oro per nulla?

Da Mrinvest

India, tanto oro per nulla?
INVESTIRE IN ORO

L’India ha molto (tanto) oro, ma il governo del subcontinente asiatico continua a mostrare enormi fatiche nel monetizzare l’imponente quantità di metallo prezioso. A tale fine, l’esecutivo indiano ha cercato di varare – con alterni destini – una serie di iniziative che puntano a sensibilizzare la cittadinanza sulla possibilità di utilizzare in maniera più proficua l’oro detenuto nei cassetti o presso i templi, dove spesso vengono consegnati oggetti votivi. Una serie di iniziative che si inseriscono nell’ambizioso piano di utilizzare e ottimizzare le quantità di oro detenute dai soggetti privati, per scopi che potrebbero essere macroeconomicamente più utili all’economia.

Stando alle più recenti stime compiute dal governo di Delhi, i cittadini indiani posseggono circa 20 mila tonnellate di metallo prezioso, riposo nelle proprie abitazioni o depositati presso i templi induisti. Una quantità che difficilmente può essere accertata con un ragionevole grado di precisione (secondo alcuni analisti la cifra è sottostimata) e che risulta comunque essere più che doppia rispetto a quanto detenuto dalla Federal Reserve, prima banca centrale al mondo per scorte di oro, con una stima di metallo prezioso che supera – ma non di molto – le 8 mila tonnellate. Che fare, dunque?

Ebbene, tra le varie iniziative predisposte dal governo, c’è anzitutto la possibilità che i cittadini possano consegnare spontaneamente l’oro in banca. La quantità minima che i clienti potranno portare negli istituti di credito è fissata in 30 grammi (l’equivalente di circa 1.250 dollari), in cambio dei quali il cliente riceverebbe una cedola periodica. All’istituto bancario verrà invece consentito di utilizzare l’oro per poterlo a sua volta prestare, vendere o accantonarlo a riserva. Secondo il governo, tale monetizzazione dell’oro dovrebbe permettere all’economia di conseguire un facile stimolo alla crescita, andando pertanto a rendere fruibile e smobilizzare una parte dell’imponente ammasso di oro che giace, inerme, nei cassetti o nei tempi.

In ogni caso, difficilmente la sola iniziativa di cui sopra servirà per invertire una tendenza ben consolidata (ed ecco perché il governo sta approntando nuove misure). In India le centinaia di milioni di fedeltà induiste potrebbero non lasciarsi convincere dalla possibilità di monetizzare il proprio oro, considerato che nel Paese è tradizione religiosa utilizzare gli oggetti preziosi per ricorrenze di importante natura, e non per altri scopi. Un fattore religioso che nemmeno gli interessi che il governo sta prevedendo potranno intaccare (probabilmente), anche considerando il fatto che l’interesse ricevibile per l’oro depositato in banca sarà comunque inferiore a quello che si potrebbe ottenere depositando denaro contante…


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