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Le 10 cose da sapere per fare un orto sul balcone

Da Lollychant @rossellaneri

Ho sempre pensato che se dovevo proprio mettermi a lavorare anche sul balcone tanto valeva che ci fosse un tornaconto: e i pomodori, a questo scopo, funzionano meglio delle petunie.

Ma in città non è facile, e fino all’anno scorso mi ero limitata al basilico e al rosmarino, un po’ come tutti. Ora, al farmer market della mia città, c’è una signora che vende piantine da orto biologiche, da sementi no-Ogm, e ti affida anche un prontuario per capire come si fa a sostituire ai gerani, le carote, nelle cassettine appese alla ringhiera del terrazzo.

Ho lavorato 4 ore per metter tutto a dimora, ma tutto sommato è bastato un pomeriggio. Mio marito per dare una mano si è messo a far le pulizie in casa. Devo dire che in fondo il bilancio del mio orto finora è positivo: non ho risparmiato denaro, ma mi son risparmiata di lavare i pavimenti.

Qui le cose che secondo me si devono sapere per cominciare con l’orto sul balcone.

1. L’orto sul balcone è più facile di quanto sembra, basta un po’ di spirito pionieristico e la consapevolezza che se non funziona c’è sempre il mercato all’angolo per rifornirvi.

2. L’orto sul balcone non e’ economico, almeno il primo anno, e a meno che non si disponga davvero di tanto spazio. Diversamente accontentatevi della soddisfazione di farvi una peperonata auto-prodotta una volta all’anno. Io per 2 piantine di rucola, 1 di zucchina, 1 di peperone, 2 di pomodori e una di lamponi ho speso 16 euro.

3. Bisogna disporre di un terrazzo che sia al sole la mattina o il pomeriggio, ma che sia soprattutto luminoso e arieggiato: l’umidità e l’acqua stagnante portano lumachine, formiche e altri animaletti che mangeranno la vostra insalata prima di voi.

4. Mia zia coltiva le piante di insalata in una scatola di quelle bianche basse e rettangolari, nate per essere messe sotto il letto con le lenzuola dentro. Una soluzione di questo tipo è molto più economica dei vasi di coccio e ancor più dei terrari venduti nei negozi specializzati.

5. Molti costruiscono i propri vasi con le cassette della frutta di legno rivestite con sacchetti di plastica per le immondizie, io però non potrei mai: son troppo brutti da vedere. L’altro giorno ho visto un altro orrore: la foto di un orto sul balcone in cui il terrario era ricavato nelle sedute di un vecchio divano di pelle.

6. Io ho usato vecchi vasi di coccio che avevo in casa da anni, si dice comunque che la terra cotta faccia respirare le radici delle piante e le conservi al fresco quando fa troppo caldo.

7. Il terriccio biologico costa troppo. Io ho preparato da sola il mio mix con 4/5 di terriccio universale e 1/5 di stallatico da orto. Il terriccio era asciutto, ma se fosse stato “impaccato” avrei aggiunto anche un po’ di argilla espansa. Sul fondo del vaso ho messo 5 cm di argilla espansa. (Spesa totale per 100L di terriccio universale, 40L di argilla espansa e 20L di stallatico: 10 euro).

8. Non si deve usare il sottovaso. Meglio una griglia con le ruotine, o due rialzi messi sotto il vaso in modo che stia sollevato dal pavimento. L’acqua stagnante non fa bene alle piante.

9. Bisogna concimare spesso perché con le innaffiature il nutrimento del terreno viene lavato via e nulla lo sostituisce. Basta fare un mucchietto di stallatico una volta ogni due settimane intorno ai gambi. Se proprio siete bravi bravi organizzate una compostiera o almeno ricordate di mettere i fondi del caffè nei  vasi una volta ogni tanto.

10. Caterpillar, il programma di Radio2, sta censendo gli orti in Italia con l’iniziativa orto per mille. Bisogna farsi sotto.

 


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