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Mi dimetto, anzi no

Creato il 09 novembre 2011 da Animabella

Avete presente la più classica delle scene dei thriller? Quella in cui la vittima, dopo aver duramente e lungamente lottato, pensa di aver dato il colpo di grazia al carnefice e proprio quando lei si rilassa e volta le spalle e tu sul divano allenti la presa sul cuscino, all’improvviso la mano del carnefice afferra la gamba della vittima? Ecco: ho la strana sensazione di vivere una scena del genere. Vorrei tanto esultare e tirare un sospiro di sollievo, ma non ho il coraggio di voltarmi dall’altra parte, ho la terribile paura – fondata su qualche elemento di realtà – che non sia affatto finita. Mi pare di vederlo il ghigno sul suo volto: «Eh, eh, illudetevi pure, credete di avermi messo da parte ma io intanto sono ancora qui!». È vero, ha promesso a Napolitano di dimettersi un minuto dopo aver approvato la legge di stabilità, ma temo che l’uomo sia capace di inventarsi qualunque cosa per prolungare l’agonia sua ma soprattutto dell’Italia, pur di mantenere il potere.
Quelli di noi che (colpevolmente) saltavano a pie’ pari le pagine economiche dei giornali, probabilmente  fino a qualche mese fa non l’avevano mai sentita, la magica parola: spread. Eppure stamattina a sentire che lo spread ha toccato i 570 punti mi è andato il cornetto di traverso. Quasi 400 punti in 4 mesi, non male. Oscar Giannino – non esattamente un comunista ortodosso – ha calcolato che questo aumento ci è costato finora almeno 50 miliardi di euro, costi che ricadono su tutti perché la maggiore difficoltà del nostro paese a trovare qualcuno disposto a prestargli dei soldi si riverbera sulle banche e quindi su imprese e famiglie. Qualcuno dice che Ferrara un paio di giorni fa abbia messo in giro le voci di dimissioni del premier proprio per verificare l’effetto che avrebbero avuto quelle vere sui mercati. Bene, a quell’annuncio la Borsa è passata da un -2 a un +3%, mentre lo spread è sceso da 490 a 470 punti. Quando ieri, uscito Berlusconi dal Quirinale, invece delle tanto attese dimissioni è stato annunciato un ulteriore periodo di accanimento terapeutico, è come se fosse scoppiata una bolla, e i mercati hanno deciso che alle promesse di Berlusconi non ci credono più.
Noi che non ci abbiamo mai creduto stiamo all’erta: mai voltare le spalle all’assassino, anche quando sembra morto.

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