Dopo 35 anni i Nets lasciano il New Jersey: nella prossima stagione si trasferiranno in città, a New York, e si chiameranno Brooklyn Nets. Nella notte hanno giocato l’ultima partita sul suolo del “Garden State”, al Prudential Center di Newark, perdendo 102-87 contro i Philadelphia 76ers. L’ultima gara di una stagione difficile, con un record nettamente perdente: contro Phila non erano in campo nemmeno le due stelle della squadra, Deron Williams e Brook Lopez, i due giocatori da cui, teoricamente, la franchigia vorrebbe ripartire il prossimo annno. Sempre che il magnate Prokhorov e l’azionista Jay-Z riusciranno a convincerli a restare. Intanto, Armon Johnson, ex prima scelta dei Portland Trail Blazers, ha firmato l’ultimo canestro dell’era New Jersey.
La franchigia nasce nel 1967 e milita nella defunta ABA fino al 1976, dove vince due titoli, ’74 e ’76 con in squadra Doctor J, Julius Erving. Poi, dal 1977, diventano New Jersey Nets. Nella loro storia sono stati spesso considerati una barzelletta, una squadra che nessuno andava a vedere e che, secondo un racconto di Federico Buffa, si sono tentati stratagemmi incredibili per attirare tifosi al palazzo, come quello di regalare criceti ai bambini che si presentavano con i genitori alla partita.
Da segnalare come nell’ultima gara contro i Sixers, i tifosi abbiano sostenuto la squadra, hanno intonato M-V-P per Kris Humphries (!) e hanno esposto cartelli con “Ci mancherete”. Nell’intervallo sono stati premiati i giocatori storici dei Nets, da Darryl Dawkins (con un completo fucsia) a Chris Morris (uno che aveva scritto sulle scarpe “Trade Me”), passando per Derrick Coleman e la mamma di Drazen Petrovic, mentre per chi non era presente è stato lanciato un video celebrativo. Un’era si è chiusa ma i Nets resteranno sempre i cari, vecchi, unici Nets.
L’ultima gara dei Nets in versione New Jersey