L’arrotino, l’acquaiolo, la cardatrice di lana, il lattaio, la balia, lo spazzacamino, il venditore di ghiaccio, il calzolaio, la lavandaia, l’ombrellaio, il ramaio, l’orologiaio… questi sono solo alcuni dei mestieri perduti e quelli che stanno per scomparire; un vero e proprio patrimonio della storia italiana.
OMBRELLAIO – Thanks to Terra di Capitanata.
I lavori manuali stanno lentamente sparendo, lasciando spazio alla digitalizzazione. La modernizzazione è evoluzione, ma spesso è anche causa della fine di tradizioni e legami con il passato.
VENDITORE DI GHIACCIO – Thanks to Terra di Capitanata.
Le attività svolte quotidianamente vedevano uomini infagottati e bardati come cavalli attraversare la città per vendere acqua potabile, aggiustare ombrelli, pulire camini. Queste botteghe ambulanti riempivano le strade di suoni e musiche, ma anche di inconfondibili grida: “Donne, è arrivato l’arrotinooo!”
ARROTINO – Thanks to Terra di Capitanata.
I prodotti in vendita erano veramente freschi: dal produttore al consumatore. Il lattaio, un allevatore di mucche, veniva in città per portare il latte direttamente nelle case. Ancora più anticamente portava con se una mucca che mungeva davanti al cliente.
LATTAIO – Thanks to Museo Storico Civico Cuggionese.
Le botteghe invece erano piene di artigiani che non solo realizzavano i propri prodotti ma insegnavano il mestiere ai giovani.
CIABATTINO – Thanks to Terra di Capitanata.
Le donne invece non solo si occupavano delle proprie faccende domestiche, ma svolgevano lavori spesso anche molto duri. Le tessitrici, le lavandaie, le balie e ancora le cardatrici di lana, le copertaie, le materassaie, erano mestieri duri che richiedevano forza e pazienza.
LAVANDAIE – Thaks to Mostra fotografica itinerante sulle donne tra antichi mestieri e nuovi rischi.
Questo è il valore della memoria, l’orgoglio e la fierezza di uomini e donne che hanno fatto la storia del lavoro rimarranno nella mente di tutti noi.