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Ci sono discussioni che annoiano, ma forse sono adeguate alla peggior campagna elettorale degli ultimi 15 anni. Il PD ha la vittoria in tasca, ma ha sprecato tantissimo dietro al nulla, inseguendo Berlusconi o, peggio, rifiutandosi di inseguirlo sui temi della politica. Berlusconi non ha più cartucce da sparare, è un uomo malato (da anni), tenuto insieme solo perché rappresenta gli interessi di qualcuno: il video napoletano di ieri lo mostrava; io pensavo che il suo coup de theatre fosse uno svenimento in diretta. Non c'è stato neanche quello.
Ha rappresentato il peggio, ma ha vinto spesso, puntando sull'ignoranza degli italiani, ma proponendo argomenti chiari e semplici. Non sta a me giudicare le sue campagne elettorali.
Ieri si vedeva come il suo obiettivo polemico non fosse neanche Bersani, ma Grillo. E Grillo, infatti, incarna l'oggetto sacro del berlusconismo. Raccoglie il voto di protesta, che in quanto tale è giusto e comprensibile, perché la protesta è doverosa in democrazia. Salvo che è contraddittoria e sterile sotto elezioni: il PD è mago della protesta, tanto che al suo interno ci si sta spaccando, e tanti hanno dato per sconfitto Bersani. In questi casi, però, la protesta è sterile, perché gode solo della distruzione, non della propria vittoria, ma della sconfitta degli altri e della sconfitta di una parte di sé. Grillo ne incarna le condizioni ottimali: quando mai si potrebbe votare un comico che dice parolacce e il cui unico programma è la distruzione dello Stato sotto i colpi di una campagna populista? In Italia, ogni vent'anni, questo accade. Questo è Grillo. C'è poco da fare, e mi dispiace non poter dire che ci sia dell'altro, perché la protesta vale solo se costruttiva. E questa non lo è. E' frutto di ignoranza politica, di ignoranza civile.
Ignoranza in cui lo stesso Berlusconi ha sguazzato.
Veniamo ai colpevoli: di chi è la colpa di questa situazione?
Nel lungo periodo (ultimi 40 anni) non lo so. Ma negli ultimi 20, la colpa è del Partito Democratico (e suoi padri). E' la fragilità dell'onestà. Perché se oggi i giovani non votano PD, non è perché Renzi ha perso le primarie, è perché Bersani (e con lui tutti quelli che gli stanno attorno, tutta l'intellighenzia del partito) non è in grado di parlare ai giovani. D'altra parte, se l'alternativa era Renzi si va poco in là. Se il PD non vince non è merito di Berlusconi (una campagna elettorale da malato non procura voti), non è merito di Grillo (urlare anche cose giuste serve a poco), non è colpa di Ingroia, ma è colpa del PD.
Berlusconi è orribile, con quel modo untuoso di parlare, con quelle frasi costruite, con quel lessico anziano e consunto, con quei discorsi da quattro soldi, con quelle battutue ridicole e vergognose, con quella volontà di mostrare la pancia. Grillo è un comico fallito: sono vent'anni che fa spettacoli a cui la gente va e poi vota Berlusconi. Ha raccattato per strada qualunque cosa passasse. E' un'incognita perché non sappiamo chi verrà eletto davvero, e si spera che gli eletti siano migliori del loro capo e che siano indipendenti: la speranza è che il M5S si sfasci presto e che non siano tutti fasci.
Il PD non ha saputo cogliere le istanze di miglioramento che, nonostante tutto, sono presenti tra le folle che hanno riempito le piazze grilline. Ingannati, come solo gli italiani amano essere, figli di una speranza perduta, che il PD ha contribuito a distruggere in questi anni e che in questi mesi ha sprecato.
Non c'è limite al peggio. Per questo non si può stilare una graduatoria di voto. L'unica è sperare in una vittoria netta, in un governo solido e in qualche forte istanza di cambiamento. Ma al peggio non c'è mai fine.
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