Magazine Bambini
Solo qualcuno, ma la minoranza, diciamo un 20% degli intervistati, pensa che la violenza non sia la soluzione, e che la disciplina si possa recuperare con il dialogo.
Pensaci prima di rispondere.
Una moglie riceve una sberla dal marito: violenza domestica, maltrattamento fisico, potrebbe denunciarlo, magari non lo fá, comunque ci rimane male, capisce che non é una lezione da apprendere, capisce che il marito non ha ragione, che usa la violenza in maniera inappropriata, ha anche paura, ma trattandosi di cose di adulti puó anche arrangiarsi. Comunque sta attenta, se succede ancora prenderá provvedimenti. O magari fa direttamente le valige e abbandona il marito.
Una signorina di un ufficio dá un pugno ad un cliente che reclama i suoi diritti, giusti o sbagliati che siano, e lei, nervosa per la giornata pesante che ha avuto, neanche si scusa. Scatta la denuncia. Arriva la polizia, il cliente viene anche portato al pronto soccorso, lei, la signorina, perde il lavoro e paga una multa. O magari si scusa, ritirano la denuncia, e tutto finisce in un'ammonizione. Comunque é schedata.
Un cane abbaia, una persona, stanca di sentirlo, inizia a picchiarlo, per strada. La gente attorno a lui accorre per salvare il cane. Ignobile persona che picchia un animale, associazioni animaliste si schierano a favore della galera per lui/lei, mentre l'animale viene portato via e curato. Abbandonato trova casa, e una famiglia che lo ama e coccola.
Son solo esempi, non generaliziamo. Cose che potrebbero succedere, o succedono davvero. La donna puó difendersi, se il marito ti da una sberla tu gliela torni, magari. Il cliente anche, se riceve un pugno si rialza e spara un calcio. Il cane morde, ma potrebbe darsi che a picchiarlo sia il suo padrone, e allora sta zitto e fermo, e accetta. Comunque lui potrebbe anche scappare. Ma i cani son fedeli, purtroppo.
Un bambino gioca in salotto, accaldato, corre tra il divano e il tavolo, gli indiani a cavallo lo inseguono, ma lui é piú veloce. E si sente uuuuuu, bang, uuuu, bang. Zitto, abbassa la voce, ho mal di testa. Si, mamma, ma lui continua, é troppo interessante. Zitto, ho detto, abbassa la voce. Si, mamma, e intanto passano 5 minuti e lui riprende la corsa. La madre si alza, stanca, ha passato la notte senza dormire, magari, ha lavorato o ha pulito tutta la casa, ha mal di testa, ha litigato con il padre del bambino, il cane abbaia che vuol mangiare, lei gli dice urlando zitto, ma lui non la sente, e bam, una sberla. Il bimbo si ferma e piange.
Hai preso un brutto voto a scuola? Bam, una sberla.
Hai fatto arrabbiare la mamma/nonna/maestra? Bam, una sberla.
Hai fatto qualcosa ma non lo capisci, te lo ripeto urlando e non capisci, e allora bam, una sberla.
Ma é normale, é un bambino. I bambini hanno bisogno di disciplina.
Se per strada qualcuno da un calcio ad un cane tutti pensano "Che stronzo!".
Se per strada un uomo da un pungo ad una donna urlano "Che violento, polizia!"
Se per strada una madre da una sberla ad un bimbo che non vuol seguirla tutti pensano "Che figlio degenere! Gli sta bene!".
Mesi fa leggendo Gonzales, in Besame mucho, mi son ritrovata con vari esempi come questi, dove il pediatra descriveva la realtá com'è per un bambino. Ammissibile la sberla al bambino, mai e poi mai ad un adulto o ad un animale.
Ma mica lo stiamo picchiando sto bambino! Possono dirlo, i genitori. É solo una sberla. Solo???
Cosí che mi chiedo, e chiedo a chi ha risposto che una sberla ogni tanto fa bene, se si rendano conto che nessuno a questo mondo ha diritto di picchiare qualcun'altro. Nessuno ha diritto di usare la violenza, tantomeno per insegnare qualcosa. E non c'è diritto se tu, padre o madre, hai avuto una giornata pesante, torni a casa dal lavoro, tuo figlio/figlia ti infastidiscono, e tu per risposta a qualcosa che non trovi giusta gli dai una sberla. Se lo fai al tuo patner questo te la ritorna. Se lo fai nel lavoro ti denunciano. Se lo fai con un animale ti attaccano.
Lo fai con tuo figlio/figlia e niente, tu hai la piena potestá, tu lo picchi e lui deve anche star zitto e ascoltarti, perché tu gli insegni a vivere, e gli insegni ad aver paura di te. Perché cosí fanno tutti, perché cosí l'hanno fatto con te da piccolo e non troppo piccolo, perché é normale che i genitori picchino i figli se non si comportano come devono.
Non ammetto la violenza sotto nessun concetto. Soprattutto se fatta a coloro che non possono difendersi. I bambini non ti picchieranno mai, i bambini non ti chiederanno neanche perché lo fai, solo avranno paura di te. Non é rispetto, e non ti rispettano neanche se urli. I bambini sono persone, e se tu urli e li picchi vuol dire che non sai come educarli.
Se nel lavoro ti urlano e ti picchiano che dici? Che é schiavismo, vero? Sicuro li denunci!
E allora tuo figlio perché lo tratti cosí?
Sono madre da quasi 6 mesi, non ho ancora avuto occasione di "arrabbiarmi" con mio figlio, sono ancora alle prese con le notti senza dormire, e i pianti da mal di pancia. Peró quando sento che son nervosa perché lui non si addormenta, quando sento che qualcosa dentro sta per uscire, perché lo capisco, il nervosismo esiste, e la forma di togliertelo a volte é proprio usando la violenza, scaricando tutto in un gesto, respiro a fondo, perché io non son nessuno, io non ho il diritto di toccare un bimbo, o qualsiasi altra persona, perché altrimenti sarei un essere ripugnante. Se non son sola chiamo qualcuno a darmi il cambio per alcuni minuti, durante i quali esco dalla stanza e cerco di scaricare l'ansia facendo qualcosa. Se son da sola...lo guardo negli occhi.
Un esserino indifeso che crede totalmente in me, che ha "solo" me per crescerlo, che mai dubiterá del suo amore per me, che mai si chiederá se io faccio abbastanza per lui. Almeno finché sia adolescente non se lo chiederá. Ma é un'altro discorso.
La mancanza di sonno, lo stress, la stanchezza, le giornate lunghe. Lo só, non sempre si ha pazienza. Ma saresti capace di dare una sberla a tuo figlio perché non vuol dormire? Saresti capace di urlargli in faccia "dormi!!!". Io no. Lo prendo in braccio e gli canto una canzone, perché lui non ha colpa di niente, son io che son inesperta e non so come aiutarlo, son io che devo insegnargli come rilassarsi per dormire, o imparare a massaggiarlo per alliviare il suo dolore. Son io che gli daró un'educazione e sono sempre io che gli insegneró come vivere. Ma se lo faccio male, se lui si comporta male, é solo per colpa mia, perché non ho saputo come educarlo.
No, mi dispiace, se hai avuto la giornata storta, torni a casa e picchi a tuo figlio non ti capisco. Perché se glielo spieghi a tuo figlio che la tua giornata é stata pesante e che non sei dell'umore per giocare, lui lo capirá. Magari gli dirai sai, come quando tu vai a scuola e ti danno tanti compiti per casa, e non hai tempo per giocare, allora ti arrabbi e non sei di buon umore.
I bambini non son mica stupidi. I bambini non sono degli oggetti che ti circondano senza capirti. I bambini sanno molto piú di quel che immaginiamo.
E se tuo figlio si comporta male? Vuoi davvero sapere perché? Ti avverto, non ti piacerá la risposta. Se tuo figlio picchia gli amici, ti da pugni, ti risponde con parolacce e non ubbidisce a niente, é perché si comporta come le persone che lo stanno crescendo, perché i modelli per tuo figlio siete voi genitori. E se non vi rispettate, se non lo rispettate, per lui sará normale trattare le altre persone senza rispetto, perché semplicemente lo vede come la forma normale di vivere, non come un'eccezione.
Cosí che prima di dargli una sberla a tuo figlio pensaci, e se proprio non puoi resistere esci dalla stanza e dattela a te la sberla, cosí capirai come ci si sente.
In assoluto, NO, io non son d'accordo che una sberla ogni tanto faccia bene.
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