L’Nba è entrata oramai nel periodo più eccitante della stagione regolare: mancano al termine poco più di 20 partite, ci sono squadre che lotteranno per un posto nei playoff, squadre che sono già fuori da ogni lotta iniziano a pensare alla prossima stagione. Il periodo è anche adatto per definire quale giocatore ha giocato bene e quale ha deluso le aspettative iniziali. La stagione di James Harden probabilmente va ben oltre ogni più rosea aspettativa, sul talento del giocatore ovviamente nessuno a nulla da dire, ma il Barba con una serie di prestazioni da super giocatore sta trascinando i suoi compagni verso degli insperati playoff.
Harden attualmente è il quinto realizzatore dell’intera lega dietro a Anthony, Durant, Bryant e James e nel giro di pochi mesi è diventato l’autentico padrone di casa di Houston, con la dirigenza texana che qualche settimana dopo il suo arrivo gli ha concesso un contrattone al massimo salariale per un totale di circa 80 milioni per i prossimi 5 anni.
Dunque i Rockets hanno deciso di affidarsi pienamente alle mani del Barba che finora non ha deluso dimostrando di essere anche un ottimo passatore con i quasi 6 assist ad uscita il che significa che non è solo un realizzatore ma un giocatore capace di coinvolgere i propri compagni.
La splendida stagione dei texani è senz’altro merito dell’ex Thunder dal punto di vista del gioco, ma anche delle nuovissime tecniche di scouting (almeno nell’Nba) usate dalla dirigenza degli Houston Rockets, che utilizzando delle statistiche specifiche per mano del loro GM Daryl Morey acquistano i giocatori cercando di creare un team vincente.
Morey per dirla tutta utilizza un metodo molto simile a quello utilizzato da Billy Beane Gm degli Oakland Athletics squadra della Mlb, da cui è nato il libro (e successivamente il film con Brad Pitt) Moneyball scritto da Michael Lewis, un sistema piuttosto complesso che nel Baseball viene molto utilizzato, ma nell’Nba ancora fatica ad entrare nel sistema di scelta dei giocatori.
Al di là dei metodi gestionali assolutamente innovativi i Rockets si trovano in un momento assolutamente positivo, oltre che per i risultati sportivi anche per quelli che riguardano la programmazione futura. L’esplosione del Barba infatti verrà utilizzata dalla dirigenza texana per portare nella prossima stagione i futuri free agent, un po’ per l’appeal della squadra ma anche per una situazione salariale molto positiva. I Rockets infatti per la prossima stagione avranno una disponibilità economica molto ampia frutto anche di operazioni effettuate prima di questa deadline che ha creato molto spazio salariale. Infatti su un tetto massimo per la prossima stagione di 50 milioni, Houston coprirà ingaggi per 38, il che significa che ci sarà lo spazio per ingaggiare Josh Smith, oppure, se non firmerà per i Lakers, addirittura Dwight Howard. L’Nba è fatta così, una lega che per forza di cose deve guardare al futuro, cosa che stanno facendo i Rockets che sono riusciti a passare da stagioni assolutamente anonime a poter diventare un squadra di assoluto valore.