Queste sono parole dettate dalla vergogna e dall’umiliazione di imbattersi senza preavviso in un vecchio diario delle medie.
Premesso che a Dio non è ancora andata giù la storia del serpente e della mela e fa tutto il misericordioso per poi rendere l’essere umano tra gli undici e i quattordici anni un cesso fotonico e uno sfigato stratosferico, credo che l’età delle scuole medie è un lasso temporale e una condizione dell’essere da affossare e cancellare dalla vita di ciascuno.
Come se non fossero abbastanza i baffi incolti dei ragazzi, l’acne, la cartelletta di educazione tecnica e la pianola per educazione musicicale, il povero adolescente dimenticato da Dio e dagli uomini decide di dare testimonianza di questo suo medioevo esistenziale scrivendo sul diario scolastico, che sarebbe stato così bello se ci fossimo limitati a scriverci i compiti.L’agenda smemoranda, ad esempio, o per gli amici “la smemo”. Tappa fondamentale di questa via crucis, come i primi passi, la prima parola, il primo dentino. Un giorno ti svegli e capisci che sei grande, e che gli altri lo devono vedere e tu devi dimostrarlo a te stesso, così butti il diario dei Power Rangers e ti compri la smemo: stile sobrio, vagamente impegnata nel sociale, assolutamente pacifista, ti lascia allo stesso tempo lo spazio per delineare la tua identità e la tua identità fa schifo.
Nulla è più degradante di leggere confessioni sul ragazzino che ti piaceva che puntualmente aveva i capelli con la frangetta a forma di cuore come il biondino dei Backstreet Boys e che con la stessa puntualità oggi è il primo degli imbecilli. Disgustata giro la pagina e leggo che “Marty” mi ha scritto “Non dire a nessuno quanto tvb, neanke al mondo, sarebbe geloso di una kosa + grande di lui”, dolcissima, davvero, ma chi cazzo è sta Marty?
Relazioni interpersonali superficiali e false, così giro e la pagina successiva mi ricorda che è il “complex” di una persona a cui dedico un tvtb col “t” periodico, fitte allo stomaco, giro pagina, perla di saggezza di una tredicenne che sa come funziona la vita e mi consiglia con consapevolezza di non smettere mai di sognare perché è il dono più bello che abbiamo, nausea, giro pagina, foto di Gabri Muccino, vomito.Ci si potrebbe dire che in fondo sono ricordi anche questi, che un giorno lontano sfoglieremo i nostri diari con un sorriso indulgente, che sono pagine della nostre vita, quando i giorni erano più difficili e “bring me to life” era la canzone che ti scavava dentro, che nel bene e nel male le parole che leggi ricordano emozioni e stati d’animo che non proverai mai più… cazzate, bruciate tutto e spargete sale.